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Non sono extraterrestri!

Creato il 21 ottobre 2014 da Appuntiitaliani
Pubblicato il ottobre 21, 2014 da: Sagittarius Non sono extraterrestri!

 Non avevo ancora diciotto anni, quando insieme ad uno sparuto gruppetto di amici dello stesso quartiere cominciammo ad interessarci degli avvistamenti ufologici. Tramite un inserzione su di un quotidiano, venimmo in contatto con un signore che aveva esperienze ufologiche. Era un professore che insegnava scenografia e disegno di animazione in una scuola professionale. Non ricordo la sua età , ma credo che non avesse più di trentacinque  anni. Dopo aver scambiato reciproca conoscenza, buttammo giù alcune idee in cui considerammo la possibilità di formare un gruppo di osservazione e di raccolta dati.

Era il 24 di giugno del 1963 o 1964, non ricordo bene. La data, come seppi in seguito,  non fu casuale . A quanto pareva, era la data della ricorrenza del primo avvistamento moderno avvenuto in America e che fu osservato da un certo Kenneth Arnold nel 1947, il 24 di giugno, per l’appunto. Per tale motivo ogni anno si organizzava il contatto “telepatico”. Era opinione, che in riferimento a quella ricorrenza, si poteva creare  la possibilità di avere un avvistamento. Per tale motivo, che  già fin da quel primo incontro, il professore ci insegno’ come tentare la possibilità di avere un’ esperienza ufologica; cioè, come fare, uno…”Sky Watch”(osservare, guardare il cielo).

All’epoca, il  prof, era in contatto con una organizzazione internazionale nata in Giappone denominata ” International Sky Scout”. Questa organizzazione  sperimentava una sorta di tecnica telepatica con la quale si pensava di poter provocare un incontro anche solo visivo. Il tutto si fondava sulla base teorica che gli extraterrestri avessero facoltà telepatiche molto sviluppate. E fu così che  in quel solstizio d’estate tentammo l’esperimento. Eravamo, se non ricordo male , in sei o sette compreso il prof. Ci inoltrammo in uno spiazzo erboso in piena campagna fuori dalla portata di occhi indiscreti. Ci prendemmo per mano e formando un circolo, lanciammo mentalmente un messaggio di benvenuto per accoglierli come “fratelli” (così allora era il pensiero comune diffuso). Uno di noi, a turno, rimaneva fuori dal cerchio con una macchina fotografica per immortalare l’evento. Ricordo che in seguito ci fu insegnata anche una parola da dire mentalmente; era una parola da usare durante l’esperimento su consiglio diretto  dall’associazione giapponese, ed era: “Welta“.

Non eravamo in un film, dove all’improvviso ci si poteva aspettare che sarebbe potuto succedere qualcosa di sconvolgente e misterioso. Come era prevedibile, non accadde assolutamente nulla.
Ma non fu sempre così!

Con il tempo altri ragazzi si unirono al nostro gruppo. Iniziammo così a leggere libri sull’argomento e a ritagliare tutti  gli articoli inerenti agli avvistamenti. Curiosamente  gli anni successivi furono così particolarmente prolifici che la nostra emeroteca cresceva a dismisura. Organizzavamo anche riunioni private dove ci scambiavamo le notizie in merito ad avvistamenti appresi dai quotidiani o l’esposizione di letture di autori che ritenevamo interessanti. Molte di queste riunioni avvenivano nello studio del prof, dove nel quale venne organizzato anche l’archivio.

Contrariamente a quanto si possa pensare, a causa di questo interesse, diciamo così… bizzarro, il professore si mostrò sempre una persona retta, equilibrata e di profonda cultura umanistica con esperienze archeologiche. Artista straordinario, figlio di altrettanto grande artista, che ricorderò sempre con tanto affetto, ci trasmise il suo credo cattolico permettendoci  di rimanere sempre in equilibrio, visto i pericoli, che col tempo in seguito si sarebbero presentati, a noi, impreparati e sprovveduti pivelli.

IL FASCINO DEL MISTERO

Molta gente frequentava quello studio. Anche personaggi pubblici più o meno conosciuti.

Una persona  che avemmo il piacere di conoscere fu Alberto Perego persona estremamente cordiale e disponibile. Egli ricoprì la carica di console a Belo Horizonte in Brasile.

Fondò e diresse un suo gruppo di lavoro chiamato CISAER con il quale stabilimmo  dei contatti con conseguente scambio di informazioni. Elaborò l’idea originale che gli UFO si manifestassero  in concomitanza di eventi mondiali di natura politica. Nel suo libro “Sono Extraterrestri”, egli descrive  una sua testimonianza diretta riguardante un avvenimento straordinario. Si trattò di un avvistamento avvenuto il 6 di novembre del 1954. Verso mezzogiorno, egli avvistò  due formazioni UFO  a “V”, uno opposto all’altro, che si andò a unire sulla verticale del Vaticano formando una grande croce greca, per un totale di 40 piccoli punti luminosi.

Un’altra persona, legata per lo stesso interesse al già citato console e ben conosciuta dal professore, ma che non abbiamo mai avuto la possibilità di conoscerlo direttamente, fu il giornalista scientifico dottor Bruno Ghibaudi. Sapere che si interessava  di ufo fu una piacevole sorpresa, in quanto lo conoscevo per le sue rubriche di aeromodellismo televisive per ragazzi. Ma la sorpresa maggiore fu vedere un filmino di alcune evoluzioni di un UFO girato in sedici millimetri, che lo stesso ebbe il tempo di riprendere sopra il cielo di Roma. Ma ben altre sorprese e rivelazioni si sarebbero presentate in futuro attraverso la sua persona.

Conoscemmo l’ingegner Stefano Breccia, brillante matematico, persona un po’ enigmatica, ma di vasta cultura nonché poliglotta. Fu un punto di riferimento per alcune vicende di natura “extraterrestre”, al tempo, per noi, ancora sconosciute. Fatti che rimasero segreti per lunghissimi anni, e che ebbe contatti per le stesse esperienze   con il  Ghibaudi.

Quix  Cardinale, scrittore poco conosciuto, di libri sull’archeologia ufologica. Argomento, poi, ben più sviluppato, dallo scrittore Peter Kolosimo.

Una volta venne nello studio anche  il dott. Roberto Pinotti, rappresentante del CUN (centro ufologico nazionale) il quale attinse a pieni mani dal nostro archivio, frutto di anni di ritagli e testimonianze di prima mano.

Nel frattempo c’eravamo staccati  dalla ISS per far parte della Contact Interntional con sede a Londra guidata da Brinsley Le Poer Trench, un lord rappresentante del parlamento inglese. Oltre tutto cercammo anche di prendere le dovute distanze dai cosiddetti “contattisti” e  i loro presunti incontri con extraterrestri, come il fantomatico capo della “Fratellanza Cosmica” Ashtar  Sheran. Questa branca dell’ufologia si formò a seguito di avvistamenti documentati con foto e incontri del terzo tipo, da parte del tanto discusso  e controverso personaggio americano, George Adamski. Famose sono diventate le sue discutibili foto dove appaiono dei dischi volanti sormontati da una cupola con tre globi posti al di sotto della base. In Italia si formarono seguaci di questa ” fratellanza” condotti da Eufemio del Buono a Roma e da Eugenio Siragusa in Sicilia.

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Ufo di Adamski



Come Contact cominciammo a stampare anche un bollettino aperiodico in ciclostile da distribuire a tutti i simpatizzanti e agli iscritti, cercavamo, illudendoci, di rivestirci di una certa scientificità, o per lo meno, di manifestare un certo equilibrio critico nel raccogliere fatti di certa straordinarietà.

Man mano che il tempo passava ci rendevamo conto dell’enorme casistica riguardante gli avvistamenti in tutto il mondo. Conoscemmo fatti relativi a persone e cose di esperienze di ogni tipo. Facemmo anche inchieste sul posto. Ci informammo, attraverso varie letture, anche su inspiegabili eventi storico-archeologici dove furono presenti strani e misteriosi avvistamenti. Di conseguenza fu inevitabile il passo successivo, cioè quello di estrapolare alcuni passi dei testi sacri delle varie religioni, compresa la rivisitazione della Bibbia, e trarne delle spiegazioni in chiave ufologica, quando si parlava di “carri di fuoco” o della visione del profeta Ezechiele, o dei “Vimana”…ecc.
Un bel pasticcio, ma istruttivo a riguardo delle mie personali conclusioni sull’origine di tale fenomeno.

Accaniti difensori di un mistero al quale il mondo scientifico guardava con derisione e sarcasmo, ci creammo un mondo tutto nostro. Ci sentivamo pionieri di una scoperta che avrebbe cambiato a livello sociale l’intera umanità, e noi eravamo pronti al grande incontro. Tutti i segnali ci davano ragione! A parte i falsi più o meno sofisticati ma banalmente evidenti, per il resto, dove erano coinvolte migliaia e migliaia di persone, qualcosa di vero c’era.

Un comportamento a cui sul momento non facemmo caso, in quanto acquisito come normale per l’effetto all’abitudine degli sky watch, era quello per il quale prendemmo sul serio l’idea di fare esperimenti telepatici. Così che entrò per “gioco” la “planchette”. Anche se il prof ci sconsigliò di farlo, noi ne facemmo un paio, e scoprimmo che uno di noi era particolarmente dotato. Egli, da solo, sotto le sue dita, il bicchiere, appena sfiorato, si muoveva con una velocità impressionante, rendendo difficoltosa  la trascrizione del  messaggio. Riuscimmo comunque a trascriverlo. Nel breve messaggio, un non identificato e oscuro personaggio, alle nostre domande, si presentò come pilota di un ufo che in quel momento sorvolava la zona. Infine, con tanto di data, ci diete un appuntamento per un incontro. E’ inutile dire che quell’incontro non avvenne mai!

Questo fu il primo segnale, molto soft, con il quale si attiravano anime smaniose di misteri in cui immergersi, ma che, comunque, anime desiderose e sensibili alla ricerca della verità. Passata questa esperienza, solo molto tempo dopo cominciai a capire su cosa si basava il “credo” dei “contattisti”, i quali erano portatori di messaggi di pace, amore e fratellanza. Un mondo fatto di spiritisti; di medium che vanno in trance nel contattare sedicenti extraterrestri; di altri che dicevano di avere contatti via radio. E non voglio tralasciare i contattati scelti come novelli profeti iniziati alla conoscenza del “cristo cosmico,” contornati da persone che accoglievano con infantile entusiasmo messaggi di una banalità disarmante.

A proposito di questi messaggi, una volta, quando già cominciavano i miei primi segnali di sgretolamento di tutte le teorie sugli UFO, mi permisi di affermare, in una loro riunione, che io ero in grado di dire cose molto più belle e affascinanti di quelle degli “extraterrestri”. Non l’avessi mai detto! Fui assalito a male parole per essermi eretto superiore ai loro amati.

Ma la strada che dovevo percorrere prima della definitiva “rottura” si presentava ancora lunga!

continua…

Sagittarius


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