Magazine Diario personale

Non sono i fatti che contano nella vita, conta solo ciò che grazie ai fatti si diventa

Da Sunwand

Non sono i fatti che contano nella vita, conta solo ciò che grazie ai fatti si diventa
Sabato sera,mezzanotte e mezzo. Ci sono cartelli dappertutto “Vietato agli ebrei”. Civietano persino l’accesso alle strade. Ma sopra quell’unico pezzo di strada checi rimane c’è pur sempre il cielo, tutto quanto... Non possono umiliarci più ditanto. Per umiliare qualcuno si deve essere in due: colui che umilia, e coluiche è umiliato e soprattutto: che si lascia umiliare. Se manca il secondo, ecioè se la parte passiva è immune da ogni umiliazione, questa evaporanell’aria. (...)Trovo bellala vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me.Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita èdifficile, ma non è grave. Dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostrolato serio, il resto verrà allora da sé: e “lavorare a se stessi” non è propriouna forma di individualismo malaticcio. Una pace futura potrà essere veramentetale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo sisarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, seavrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forsealla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile. Ecosì potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d’eternità che ciportiamo dentro può essere espresso in una parola come in dieci volumoni. Sonouna persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio nell’anno del Signore1942, l’ennesimo anno di guerra.Le miebattaglie le combatto contro di me, contro i miei proprio demoni: ma combatterein mezzo a migliaia di persone impaurite, contro fanatici furiosi e gelidi chevogliono la nostra fine, no, questo non è proprio il mio genere. Non ho paura,non so, mi sento così tranquilla. Mi sento in grado di sopportare il pezzo distoria che stiamo vivendo, senza soccombere. Mi sembra che si esageri neltemere per il nostro corpo. Lo spirito viene dimenticato, s'accartoccia eavvizzisce in qualche angolino. Viviamo in un modo sbagliato, senza dignità. Ionon odio nessuno, non sono amareggiata: una volta che l'amore per tutti gliuomini comincia a svilupparsi in noi, diventa infinito.Bene, ioaccetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora loso: continuo a lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vitaugualmente ricca di significato, anche se non ho quasi più il coraggio di dirloquando mi trovo in compagnia.La vita e lamorte, il dolore e la gioia e persecuzioni, le vesciche ai piedi e il gelsominodietro la casa, le innumerevoli atrocità, tutto, tutto è in me come un unico,potente insieme e come tale lo accetto e comincio a capirlo sempre meglio.Un'altracosa ancora dopo quella mattina: la mia consapevolezza di non essere capace diodiare gli uomini malgrado il dolore e l'ingiustizia che ci sono al mondo, lacoscienza che tutti questi orrori non sono come un pericolo misterioso elontano al di fuori di noi, ma che si trovano vicinissimi e nascono dentro dinoi: e perciò sono meno più familiari e assai meno terrificanti. Quel che fapaura è il fatto che certi sistemi possono crescere al punto da superare gliuomini e da tenerli stretti in una morsa diabolica, gli autori come le vittime.
Etty Hillesum - Diario di Etty Hillesum 1941-1943, Adelphi, Milano1985, pp. 126-127

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