È un percorso, la tua vita. Una strada, la tua, nessuno la disegna per te, amico mio.
Ti viene da credere, per pigrizia, per semplificare, per non prenderti il costo, che siano altri gli ingegneri, altri gli architetti.
Ti viene facile caricare ad altri la colpa, ad altri il senso primo dei tuoi problemi.
Ti viene così e, senza pensare a cosa accade dentro e fuori, scarichi ad altri le tue preoccupazioni.
Guarda quell’orizzonte, per Dio!
È il tuo presente, non il mio.
E posso fare o non fare, dire o non dire, essere o non essere, ma quell’orizzonte sarà sempre e solo tuo e ciò che ne farai, cosa ne otterrai, come lo plasmerai, come lo distruggerai, sarà solo e soltanto cosa tua.
Ricordalo.
Non sono io chi può farti cambiare né le mie parole, a portarti il bene e il male.
Non sono io la colpa dei tuoi problemi.
Chiara