Non sono né pazzi né nazisti! Il giudice ferma il Gigante della Meteomedia AG

Creato il 09 marzo 2012 da Tnepd
Il tribunale di Sanremo farà luce sulle scie chimiche?La stessa domanda si facevano qualche giorno fa gli attivisti tedeschi riguardo al tribunale di Berlino. Sono due storie per certi versi parallele, ma paradossalmente non sono le scie degli aerei ad essere protagoniste nei tribunali. Sono piuttosto gli attivisti stessi oggetto di valutazioni giuridiche. Due casi paralleli segnalano un passaggio di livello. E’ un passaggio difficile per gli attivisti coinvolti.

Per il momento gli attivisti tedeschi sono avvantaggiati. Si trovano affiancati da un avvocato che si rivela non soltanto un bravo professionista, ma anche un validissimo compagno di lotta in questo difficile sforzo di rompere il muro di silenzio che grava sulla questione scie chimiche.

L’avvocato Dominik Storr, portavoce e difensore dell’ associazione di cittadini “Sauberer Himmel”, in una seconda tappa del processo, ha vinto contro un personaggio molto noto in Germania , il meteorologo Joerg Kachelmann (il “Wetterfrosch” della televisione tedesca che possiede centinaia di stazioni meteo).

La sentenza del Tribunale di Berlino conferma una decisione antecedente, resta però in attesa di convalida perché si tratta di “sentenza in contumacia”. (1) Kachelmann, infatti, era assente perché in Canada, e si era “dimenticato” di dare mandato legale al suo avvocato per questo udienza. Mancava infatti la firma di delega.

Riassumendo

Al trubunale di Berlino si è svolta un’udienza tra Joerg Kachelmann e un membro dell’associazione di cittadini “Sauberer Himmel”. Kachelmann aveva ricevuto in precedenza una diffida affinché mettesse fine alle pesanti offese rivolte agli attivisti che si battono contro le scie chimiche. In sostanza Kachelmann aveva dichiarato che i sostenitori delle scie chimiche non sono solo pazzi, ma che all’80% sono neonazisti.

Perché Kachelmann ci tiene tanto a mettere in guardia la gente da questi attivisti?
Voglio proteggerla da subito – risponde Kachelmann – ed in tempo perché queste persone minacciano la democrazia e minacciano anche me di morte. Non dovete ascoltare questa gente, non guardate i loro video ! – insiste Kachelmann. Le chiacchiere sulle modifiche climatiche sono appunto solo chiacchiere. E’ pura propaganda fomentata da russi e cinesi. Sono stupidaggini – dice Kachelmann – le modifiche del tempo non si fanno perché non si sanno ancora fare, e per tanto tempo ancora non si riuscirà a farle per fortuna (dice lui). In effetti sono proprio questi i toni del meteo-esperto. (2)

Effettivamente Kachelmann più di tanti altri sa cosa sono o non sono le nubi. Possiede la Meteomedia AG con più di 800 stazioni di rilevamento sparse in tutta Europa. Al grande pubblico egli è noto grazie al suo ruolo di beniamino delle meteo-notizie, o meglio diciamo lo era. Tuttavia sembra imminente il suo ritorno nelle grazie del pubblico.

Infatti dopo l’arresto all’ aeroporto a Francoforte c’ è stato un brusco stop alla sua brillante carriera: tornando dal Canada nel marzo del 2010 ( pare che ci vada spesso) si è trovato con le manette ai polsi e invece di poter tornare a casa sua si è trovato costretto a traslocare direttamente in un carcere, dove vi è rimasto per diversi mesi.

Qualche tempo dopo quel “rabbuiarsi di cieli” per il detenuto Kachelmann, abbiamo potuto ammirare cieli bellissimi su tutta l’Europa. Tuttavia non c’entrava il noto meteorologo in tutto questo: era il periodo del clamoroso flight-stop, motivato ufficialmente per ragioni di sicurezza contro i rischi dovuti all’eruzione del vulcano islandese.

Ma non era lui direttamente responsabile dei dati forniti in quei giorni. Aveva ben altro da fare: era impegnato in una battaglia per il controllo della sua società. Le valutazioni che avevano portato al blocco erano affidate ad Eurocontrol. Qualcuno aveva polemizzato contro la decisione di bloccare i voli in Europa: ad es. Lufthansa. Niki Lauda, addirittura, contravvenendo al divieto, decollò per fare un controllo di persona. Secondo lui non c’erano ceneri pericolose e quindi preferì “rischiare”. (3)

Kachelmann quella volta rimase muto sulla questione dello stop ai voli.
Dopo diversi mesi di grande trambusto mediatico sulle sue vicende giudiziarie è stato assolto. Ma una volta ritrovato il suo cielo liberato dalle sbarre del carcere, scoprì che invece c’erano persone che pur essendo libere le “grate” nei cieli le vedevano ancora. Questa volta bianche e fumose, ma pur sempre sbarre altrettanto inquietanti da ricordare un carcere, seppur di dimensione planetaria.

Si sfogò non in TV, dove non aveva più accesso, ma su youtube. Fa parte ora anche lui della nutrita truppa di difesa che informa la gente sui pericoli di chi vuole “insozzare i cieli di paranoie”. Si rivolge con toni premurosi e convincenti ad un pubblico che non chiede più di tanto.

Dopo non poche umiliazioni ed un periodo davvero difficile l’anchorman del meteo si trova oggi nuovamente sulla cresta dell’onda e raccoglie un successo dopo l’altro. Non ha perso nessuna delle sue cause in questi giorni, a parte questa piccola sentenza a Berlino. Lascerà perdere? Andrà in appello una seconda volta? Kachelmann ha riconquistato il pieno controllo della sua società e si sta allargando in Asia. Ha vinto una sua causa contro i mass media che l’avevano effettivamente sbranato per diversi mesi. E per non farsi mancare nulla, torna in TV dopo un lunga assenza.Gli è rimasto solo il neo di questa piccola sconfitta. Dovrà forse scegliere nuove forme e parole per dire la sua e trovarsi dentro i parametri di una legge che garantisce la libertà di espressione e di opinione non solo a lui, ma anche agli altri.Il giudice ha confermato l’interdizione . Non potrà definire “pazzi e/o nazisti” chi si interroga sulle scie in cielo.
Ma cosa o chi avrà spinto Kachelmann ad entrare in questo ruolo? Perché ha voluto impegnarsi in maniera così esplicita screditando chi si mostra preoccupato per i rilasci di sostanze degli aeri.
Non è tuttavia la prima volta che Kachelmann “normalizza” le anomalie nei cieli. Nel 2005 tutte le prime pagine segnalavano la notizia di una nube misteriosa di grossa dimensione (circa 400 chilometri) che copriva gran parte della Germania. Qualche esperto in materia se ne era accorto e stava indagando. La questione finì in tribunale. La nube rilevata dai radar era una cosiddetta chaffcloud, una nube artificiale,  che era stata scambiata per una perturbazione. La Bundeswehr all’inizio negò, ma poi dovette ammettere che era stata creata durante un’esercitazione militare.

Kachelmann, forte della sua notorietà, in quell’occasione rassicurò la gente con toni forti. Non c’era nulla di strano per lui. Per di più non solo affermava questo con certezza, ma di fronte alle perplessità degli esperti di meteorologia in quell’occasione, paragonava la loro scientificità a quella di un frigorifero.

Kachelmann non ha mai ritrattato questa sua affermazione, ma l’ha tolta dallo spazio web giusto in questi giorni. Un po’ tardi. (4)

I dueppel o chaff non sono cose di cui preoccuparsi – assicurano i militari. Qualcuno, non contento di queste rassicurazioni, ha voluto andare fino in fondo alla questione indagando sul rilascio delle chaffclouds. Qualche volta erano stati ritrovati dei ciuffi di filamenti nei campi, ed erano stati riconosciuti come dueppel. Anche in questo caso la sorpresa era dietro l’angolo: le analisi dei fall-out (ossia delle sostanze di ricaduta) rivelavano nanopolveri pericolose per la salute, e contraddicevano le rassicurazioni dei militari. Una trasmissione parlò di questa indagine. (5)

Molte sostanze pericolose vengono diffuse in atmosfera. Oltre alle emissioni antropiche nocive non intenzionali ,ci troviamo in questi casi di fronte ad una diffusione deliberata di particolati e sostanze nell’aria,  senza nessuna informazione per chi li subisce, ossia tutti noi.
Chi opera in questi progetti si ammanta, non di rado, della cosiddetta ragion di Stato o del cosiddetto segreto di Stato. Altre volte, semplicemente, senza apporre nessuno dei due, non informano per evitare di trovarsi responsabili di eventuali e probabili danni.


NON esistono rilasci innocui dagli aerei. Che si tratti di chaff , di sali o di batteri adoperati nella inseminazione delle nubi ( e in più di 60 paesi l’inseminazione si pratica ufficialmente), le conseguenze sono ampie e tutte da analizzare. Essendo coinvolti tutti, esiste anche un diritto di sapere cosa fanno. Beviamo, mangiamo e respiriamo le sostanze rilasciate nei cieli. Il cielo è di tutti noi, non è proprietà privata, non ancora.

La clandestinità delle operazioni è dovuta ad una infinità di responsabilità a cui dovrebbero rispondere gli esecutori di queste operazioni, ma grazie alla segretezza si sottraggano alle leggi vigenti.

Ed è qui che vuole agire l’associazione “Sauberer Himmel” in Germania. Ha detto Dominik Storr alla fine dell’udienza di Berlino: “Chiunque contribuisce con il suo silenzio oppure attivamente ad operazioni nocive verso l’ambiente e verso tutti noi diventa complice e dovrà prima o poi rispondere delle sue azioni o mancate azioni”


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