Non sono (più) nemmeno cifre.

Creato il 27 marzo 2013 da Gianlucaweast @gianlucaweast

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Domani sulla Regione reportage dalla Siria. Qui di seguito il (solito) estratto.
Lasciare che i suoi occhi portino al fondo. Com'è bella, anche ora. Proprio ora. Le chiedo in silenzio di concedermi la metà di un respiro per illudermi che il suo mondo sia intero, a posto: è così strano incontrarla dentro questa casa abitata da comandanti ribelli e da giovani guerriglieri.
Parlami, eccomi sulla lunghezza del dolore che incontrerò ovunque in questi giorni. Così lontano, credimi, dal posto da cui provengo. Eppure no: c'è un solo dolore. E ora parlami, sono pronto.
Lei mi parla. Di suo figlio morto ammazzato a ventidue anni dalla pallottola di un cecchino. Mentre stava caricando su un'ambulanza il corpo di un compagno di battaglia. Il cannocchiale, il petto del ragazzo, la croce perfetta nel mirino, il colpo. Ventidue anni che se ne vanno con sei litri di sangue, e forse anche meno. Una madre impazzisce alla morte di un figlio. La sento sui palmi delle mani questa follia, una corrente elettrica che si insinua ovunque. 

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