Magazine

Non Stimo chi Usufruisce della Prostituzione

Creato il 30 agosto 2011 da Ariel_amorosi

Non Stimo chi Usufruisce della ProstituzionePerchè?

L’uomo che si lascia andare a pagare una donna per avere in cambio prestazioni sessuali implicitamente dà luogo e permette la continuazione su di sè e nella società di fattori, abitudini e istanze ovviamente non positive.

Mi rendo conto che la prostituzione parrebbe esistere dalle origini preistoriche dell’uomo come tuttavia è vero che ci sono svariati pesi e flagelli con cui l’umanità si è trascinata fino ai nostri giorni (alcune malattie per esempio…) e proprio col progresso si è riusciti a debellare le più ataviche.

Ma allora perchè alla prostituzione non sembra esserci rimedio? Ovvio che nessuno ha una risposta definitiva e tanto meno io da queste colonne ne ho. Ma di alcune cose sono certo.

Uno dei motivi pricipali che impedisce il dissolversi di questo squallore millenario è che parte dell’umanità (quindi anche dei cosidetti benpensanti) è convinta che sia un male congenito se non addirittura utile (!!).

Ora lo so bene, qui sembra che io sia il solito bigotto pseudo religioso e magari un po’ fanatico, la rete ne è piena: allora siete proprio fuori pista. Mi descriverei piuttosto come un ex libertino consapevole che chiama le cose con il suo nome e cerca di non mentire mai iniziando a sè stesso.

Personalmente non sono mai andato a prostitute e neanche ho mai pagato per avere sesso da una donna e vorrei continuare così per il resto di tutta l’intera mia vita. Aggiungo per amor di completezza e coerenza che l’idea, la tentazione c’è stata (specialmente in età giovane).

Ora non se ne risentano gli uomini e anche qualcuno che mi conosce direttamente se scrivo queste opinioni, il giudicare i ‘clienti’ delle prostitute non è mio compito e neanche qualcosa da me desiderato, tuttavia se in qualcuno genero dubbio, dibattito o almeno una tosta incazzatura non posso che compiacermene.

Non è che vado in giro per il mondo a dire ai miei amici “sei andato a puttane? Allora non sono più tuo amico” . Questo non sarebbe da me ma non nego che lo considero uno sbaglio, un errore una caduta a picco nello stile di una persona.

L’uomo che paga una donna per avere sesso è un uomo che ha rinunciato, almeno in quei momenti, alla sfera possibile di una seduzione o corteggiamento lecito e benigno che è patrimonio di ogni vivente. Avere sesso comprandolo è abdicare, negare al noi stessi la possibilità di piacere ed essere accettati per quello che si è rifiutando di mettersi in gioco. E’ voler arrivare al premio del piacere usando  una scorciatoia infamante e squalificante sia per chi paga che per chi si vende. Eppure è così da millenni forse.

C’è anche poi il fatto oggettivo che spendere soldi nella prostituzione permette il prolungarsi di affari illeciti e squallidi, dà combustibile a quel mondo delinquenziale ed illecito del quale poi in altre sedi magari ci si dichiara disgustati e indignati. Ipocrisia allo stato puro.

L’atto di comprare il tempo e la disponibilità del corpo di una persona ci mette automaticamente in una condizione di animalità ovvero è come se la ragione ammettesse che nella sfera sessuale deve togliersi di torno, lasciare il posto di comando all’istinto animale come condizione necessaria per ottenere quelle sensazioni specifiche. Direi molto invalidante  no? Eppure è così da millenni forse.

Dopo queste considerazioni riesco a vedere quasi come comico e bonaccione quello che anni fa mi diceva un mio conoscente ‘tombeur de femmes’ grande conquistatore di donne:

“perchè devo pagare per fare sesso se in giro ce ne sono così tante che te la danno a gratis? Bisogna proprio che uno sia maniaco con la fisima delle prostitute”

Certo è un ragionamento bischero e molto questionabile ma piuttosto di essere tra quelli che vanno all’estero con i cosidetti ‘viaggi del piacere’ e poi tornano anche convinti di avere fatto del bene a famiglie di ‘poveri’

Bene io avrei finito ora tocca a voi qui sotto. Grazie!

[continua... art. in via di completamento]



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Dossier Paperblog