Non Ti Rotolar Nella Savana

Da Tuonolux
Matteo mi teneva la testa mentre stracciavo dentro un gabinetto. Era la mia prima vera sbronza da vomito. Avevo quindici anni, ed ero in stage con la scuola.Mentre vomitavo mi dicevo: “mai più, mai più bere”.I miei compagni mi aiutarono molto, Matteo su tutti, forse perché lui, avendo un paio d'anni più di me ed avendo provato già l'esperienza aveva capito la mia difficoltà. Mi portò a letto, e distese numerose coperte attorno ad esso:Se hai da vomitare, vomita pure a terra. Domani mattina tiro su le coperte e le butto” disse. Alice, una ragazza dolcissima, decise di starmi accanto. Dormì insieme a me. Era una ragazza dall'infinita dolcezza. Diventammo buoni amici, poi quando lasciai la scuola l'anno dopo la persi di vista. Sarebbe bello rivederla, anche solo per informarla che sono diventato uno scrittore, proprio come avevo predetto.Tu diventerai uno scrittore, e io sarò la tua musa, e ci sposeremo” disse un pomeriggio, scherzando. Forse sono diventato scrittore perché io desideravo sposarla per davvero.Passarono un paio di anni e la dimenticai, quando presi la patente mi dimenticai di molte cose. Cominciai ad uscire tutte le sere e a partecipare a tutte le feste.Una sera conobbi una ragazza: Stefania.Mi entrò nella testa, nel cuore, e nei pantaloni.La corteggiai per settimane, una sera la convinsi ad uscire, andammo in discoteca e lei baciò il mio migliore amico dell'epoca: Luca. Quella stessa sera si misero insieme. Soffrii molto. I giorni successivi a quell'evento furono giorni di lacrime. Mi accorsi che la birra le lacrime le asciugava, e cominciai a sbronzarmi spesso.Qualche settimana dopo, grazie a una sbronza presi coraggio e andai a ballare accanto ad una tizia dai capelli rossi: Sonia. Ci piacemmo, e ci fidanzammo. Mi lasciò dopo un mese senza avermela nemmeno data. E mi confessò di essersi messa con me solo per fare ingelosire il suo ex ragazzo, col quale ci tornò insieme poche ore dopo avermi lasciato.Presi una sbronza, ma non soffrii tanto, non ero innamorato.Un mese dopo conobbi Giulia. Ecco!Non avevo mai visto prima una creatura così bella. Mi innamorai di lei in un decimo di secondo. Ci provai. E ci uscii per molte settimane, passammo una notte insieme, e per me fu una delle notti più magiche ed incredibili di sempre. Poi venni a scoprire dalla sua amica che Giulia era fidanzata con un altro.Fu la peggiore botta della mia vita, seguita da una delle peggiori sbronze della mia vita. Mi ubriacai per quattro anni dopo quell'evento. Mi ubriacai fino a dimenticarla, fino a conoscere Sabrina, di cui non parlerò oltre dato che tutta la storia è narrata in Squarciafavole.
Oggi mi ritrovo con molti insospettabili amici, ma senza voglia di rincorrere sogni e amori. Non riesco più a smettere di bere, e nemmeno ad essere un personaggio divertente.
Questa notte quattro persone mi hanno portato a casa, dopo avere sopportato la mia sbronza e i miei terribili lamenti derivati da uno stomaco che ha deciso di licenziarsi.Mi hanno visto mentre vomitavo, perdevo i sensi, andavo in iperventilazione.Mi dispiace.Mi dispiace perché un tempo ero divertente, ed oggi mi accorgo di fare molta pena, e di non essere capace di fare ridere più nessuno. Non volevo diventare così.Non ho ancora trovato il coraggio di andare dalla psicoterapeuta nonostante le abbia scritto diverse mail. Confido nella terapia della scrittura, sperando funzioni.
Ivan e Silvia ieri si sono sposati, ed erano bellissimi. Vederli così belli mi ha inumidito gli occhi. E' stato tutto bello, tranne me, la mia caduta di stile. I miei eccessi, sono eccessivi.
Mi accorgo che cado sempre dentro quel pensiero. E che non riesco a liberarmene.Sono stato uno stupido qualche anno fa. Lo sapevo che sarebbe successo. Lo sapevo fin dall'inizio che non avrei dovuto scommettere sulla mia vita in quel modo. Ed invece ho dato retta alla speranza. Una speranza alimentata da carezze, baci, abbracci, orgasmi. Era bello stare con la testa sul cuscino e guardarla. E baciare ogni centimetro di quel viso.Li vivo ancora quei momenti. Ma poi mi sveglio e continuo a vomitare.
Questa notte Marco, Domenico, Monica e Jerry, stavano con me che non ero in me. O forse lo ero troppo. Chissà. Grazie ragazzi.La penultima volta c'era Ruben invece. Sempre pronto a sopportarmi e a elogiarmi. Cerca sempre di ricordarmi che valgo qualcosa. E' mio tifoso. E io gli voglio un bene estremo.L'altra volta c'erano Pegghi e sua moglie, mi hanno fatto parlare e mi hanno fatto bere acqua.Una volta è stata con me anche la Iaia. Che bimba cara!Ci sono stati Zeman, Baiso, Mario, Fabio, Katia, Jean, Linda e tanti altri. E qualche volta ci sono stati anche degli sconosciuti.E pensare che fino a poco tempo fa ero solo. Come quella notte di Novembre in cui mi addormentai sul marciapiede di una strada. O sulla panchina della piazza del paese.

Vorrei chiamare tutte le persone che conosco e dire: amici miei sono felice. E invece no, nemmeno la birra porta più i sorrisi, sembra portare solo lacrime anche lei.

Ci tieni così poco alla tua vita ragazzo?” mi chiese Jari quella notte, mentre sdraiato sul ciglio della strada riprendevo i sensi.Ci tengo tantissimo alla mia vita” avrei dovuto dirgli.Ed effettivamente ci tengo più di quanto si possa immaginare.
Alice, dovevamo sposarci subito. Forse avresti fatto di me un uomo, e magari anche un bravo scrittore.

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