Non toccate Dostoevskij

Creato il 20 giugno 2012 da Bens
Ringrazio quel buontempone del signor Rahimi per avermi servito l'assist.
Per chi non lo spaesse, e mi auguro siate in molti, Atiq Rahimi ha scritto un nuovo libro: Maledetto Dostoevskij, dove scopiazza a fatica e goffamente Delitto e Castigo, dotandolo di un'ambientazione ben diversa, ossia l'Afghanistan (evidentemente gli sembrava una cosa originale, va beh). Già, perché il signor Rahimi è afgano ma naturalizzato francese. E cos'è peggiore di un francese? Uno strano figuro che pensa di esserlo. Quindi, visto l'ancestrale complesso di inferiorità dei francesi e dei loro derivati, mascherato da una pomposa saccenteria, ora pensano pure di poter copiare Dostoevskij senza che nessuno si incazzi. Beh, io sono molto incazzata.
Io lo so cosa vuol dire essere uno scrittore senza idee. Prendete me, ad esempio. Avrò scritto una quindicina di romanzi, romanzi che però non hanno mai superato il quarto capitolo. E vi dico anche il motivo. Il mio cervello funziona come una spugna, ed è stato grandioso a scuola e lo è ancora all'università, ma non va bene per niente quando si tratta di creatività.
Appena letto McCarthy ho cominciato a scrivere una storia oscena su un tizio di Ostia che scappava con un sacco di soldi e veniva inseguito per tutto il litorale laziale da un ciccione drogato ed un ebreo ninfomane. In pratica la versione stupida di Non è un paese per vecchi. Poi ho letto Bellow e Richler ed ebbi l'imbarazzante idea di scrivere un libro su un macellaio kosher, ubriacone e discutibilmente ironico, con una sensibilità affettiva pari a quella di Hannibal Lecter. Adesso che leggo Orwell ho in mente una storia apocalittica su una dittatura aliena.
Quindi, come è mai possibile che io mi renda conto ed accetti la mia a-creatività e il signor Rahimi no? Non ha un agente o un manager? Che poi andarsi ad incaponire su Dostoevskij ha la comicità del teatro dell'assurdo. In letteratura nulla è così totalizzante come Dostoevskij. E' tipo Dio sul monte Sinai ma Rahimi non è Mosè, è più che altro un cammello assetato e accecato dalle mosche. Cosa pensa il signor Rahimi, che io non abbia provato a scrivere un libro ispirato a L'adolescente? Sì ed è stato un fallimento epico, perché ad un certo punto la storia mi è sfuggita di mano e la protagonista ha ucciso il fratello e non doveva anadre in quel modo. Dal momento che non riesco ad educare il mio cane e men che meno i miei personaggi, ho chiuso il quaderno e me ne sono fatta una ragione.
Se la faccia anche lei, signor Rahimi.

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