di: Marcello Veneziani

Merita rispetto, se autentico, il racconto del travaglio di un minorenne; fragilità di vario tipo angosciano i suoi coetanei. Bisogna dire a lui e a tutti che nessun uomo civile si sogna di negargli il diritto di esistere come gay, anzi se vive male questa sua propensione (parola ammessa nel codice penale gay o no?) ha tutto il nostro affetto. Nessuna persona di buon senso si sognerebbe mai di sindacare nella vita privata e sessuale di nessuno se non nuoce ad altri. Ma la discussione pubblica verte su un’altra cosa, la differenza radicale, spirituale e corporale, tra la famiglia e le unioni gay. E la tutela civile e morale della famiglia, fondamento naturale e culturale di ogni civiltà e della sua continuità.
Non usate l’animo delicato di un ragazzo gay per degradare la famiglia a una srl o unione come tante. E per premiare tutto ciò che è gay solo perché gay.