A me certe cose mi agitano.
Però poi mi viene il dubbio di vederle solo io e quindi di essere io la strana.
C'è in giro un concorso che chiede alle neomamme, o imminenti tali, di postare una foto che rappresenti il proprio modo di essere una SUPERmamma.
Ok. Io penso che tutte le mamme siano super, anche loro malgrado. Tant'è.
L'invito a questa iniziativa, che mette in palio un bel passeggino, è più o meno formulato così: sei dinamica, impegnata su tutti i fronti e sai prenderti cura del tuo lavoro, del tuo partner, del gatto, del tuo bambino, coltivi hobby e l'orto bio, ti tieni in forma, sei elegante, hai stile? bene, sei la nostra supermamma, mandaci la foto.
Io però "leggo" anche: se dopo la gravidanza sei diventata un baule, se non hai tempo neppure per leggere un fumetto, ti aggiri trafelata tra gli scaffali di un supermercato, se ti è balenata l'idea che la gravidanza e la maternità sono periodi delicatissimi e super è restare sani di mente anche senza eleganza particolare, lascia stare, non ci frega niente della tua foto.
Sono certa che di foto ne riceveranno tantissime e visto che il passeggino è proprio carino quasi gliela mando anch'io.
Però. Penso che noi per prime ci prestiamo a incarnare il mito di wonderwoman, perchè è questo che da noi ci si aspetta.
Tutti se lo aspettano. Anche i tipi della pubblicità. A noi poi non resta che sentirci inadeguate, di avere un po' il fiato corto, di non capire più bene chi siamo e dove stiamo andando.
Dopo slowfood, io voglio slowmamy.
Io non voglio essere super.