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“Non voglio fare come Schettino”

Creato il 29 aprile 2015 da Nonzittitelarte

“Non voglio fare come Schettino”

TEATRO LIRICO. Le contestazioni dei lavoratori? Se le aspettava. E adesso, dice, al lavoro

La sovrintendente, le critiche, il sollievo per il sì alla stagione

Sollevata, consapevole delle difficoltà, speranzosa: «Non voglio fare come Schettino», dice Angela Spocci. Insomma, la sovrintendente non ha intenzione di mandare il Teatro lirico sugli scogli e farlo affondare come la Costa Concordia.
Come ha accolto il via libera del Comitato d’indirizzo alla stagione lirica dopo che per tre volte la sua proposta è stata respinta?
«Con grande sollievo, senz’ombra di dubbio. Finalmente la stagione lirica può partire. E mi fa piacere che il via libera sia arrivato con una votazione favorevole».
Il Comitato si è spaccato: tre sì e due astenuti.
«Appunto: astenuti. Nessun voto contrario».
Ma nemmeno una votazione unanime. Un po’ ci sperava?
«No. No, no. Le difficoltà erano tante. Va bene così. Tanto più che il voto è avvenuto con la partecipazione sentita del collegio dei revisori dei conti, che erano presenti all’incontro di lunedì scorso con due componenti su tre».
La contrapposizione da parte dei lavoratori nei suoi confronti è forte: hanno chiesto la sua cacciata e proclamato cinque giorni di sciopero di cui due sono ancora da fissare. Come la vive?
«Sicuramente il fatto che non fosse stata approvata una stagione lirica contribuiva non poco a creare tensione. Oggi come oggi, però, ho la sensazione che le cose stiano andando meglio».
Cosa glielo fa credere?
«Per esempio il fatto che, dopo l’approvazione della stagione, abbia smesso di sentir pronunciare la parola sciopero».
Pensa che i due giorni annunciati verranno revocati?
«No, non intendo anticipare in alcun modo una decisione che non spetta certo a me: ho troppo rispetto delle prerogative sindacali».
Quando fu nominata sovrintendente, disse che di Cagliari (dov’è stata commissario del Lirico a metà anni ’90) conservava un bel ricordo. Si aspettava un’accoglienza del genere?
«Il bel ricordo continuo a conservarlo, ci mancherebbe. Quanto all’accoglienza, il sentore c’era: le tensioni erano tante. Ma ognuno fa le sue scelte di vita».
Quindi, dopo due mesi belli tosti e pieni di polemiche, non è pentita di aver concorso per quest’incarico?

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fonte: Marco Noce -Unione Sarda

 

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