“Non votate il frocio”

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

L’Italia è senza dubbio il paese più omofobo d’Europa. Mentre quasi tutto il mondo occidentale sta realizzando di legalizzare i matrimoni gay, tra cui molti paesi europei lo hanno già fatto, e le adozioni per le persone omosessuali, in Italia nessuno vuole riconoscere l’omofobia come reato. Nessuno vuole riconoscere che l’omofobia nel nostro Paese è una realtà tristemente attuale e come tale andrebbe perseguita penalmente.

Nelle cronache dei nostri giornali, gli episodi di violenza contro le persone LGBT , sono quotidiani e in continuo aumento, una vera e propria emergenza che rivela come l’Italia fosse ancora una realtà maschilista, dove la virilità non dovrebbe mai essere messa in discussione.

Oggi la stampa riporta un episodio di omofobia accaduto ad un liceo di Ischia (Leggi QUI). La vicenda si consuma in un liceo come tanti. Una notizia che rivela come ancora nel nostro Paese  il genere di appartenenza e l’orientamento sessuale è determinante per l’incarico e il ruolo che un individuo deve svolgere all’interno della società.

Non votate il frocio” è un marchio per ostacolare una persona in base al proprio genere. Appartenere ad un genere o ad un orientamento sessuale  è determinante per ricoprire un incarico?

Evidentemente in Italia non sono più importanti le competenze ma essere etero, essere uomo, essere parente di, amico di eccetera. Così funziona anche in politica e anche i bambini lo hanno imparato presto. Infatti eccoci la classe politica che ci meritiamo!

E infatti è proprio la stessa classe politica che da una parte si fa portatrice di messaggi omofobi, dall’altra non vuole dare diritti civili alle persone LGBT. Sono anni infatti che la legge contro l’omofobia continua ad essere bocciata, mentre in tutta Europa si assiste la tendenza contraria, quella di riconoscere pari dignità e diritti tra eterosessuali e omosessuali. Lo denuncia Franco Grillini, leader storico dell’Arcigay:

“Sembra incredibile – ha sottolineato ancora- che proprio nel giorno in cui il governo francese approva il testo di legge sui matrimoni gay, la Corte Costituzionale spagnola dà il via libera definitivo alla legge con cui si sono spostate 23mila coppie omosessuali in Spagna, e soprattutto nel giorno in cui si vincono, con ampia maggioranza popolare, ben tre referendum a favore dei matrimoni gay negli Usa, in Italia una destra reazionaria boccia, ancora una volta, un provvedimento di civiltà in vigore nella maggior parte dei Paesi europei”.

Dunque, mentre il governo boccia la legge, gli episodi di omofobia moltiplicano. E’ proprio in questa situazione che va a fortificarsi il clima omofobo e la legittimazione a tutte le forme di violenza contro le persone LGBT, poiché in mancanza di una legge che contrasta tali violenze, qualsiasi responsabile di omofobia se la caverebbe con una condanna ridicola. Inoltre manca un programma di sensibilizzazione contro questo fenomeno, il quale con la legge (bocciato) sarebbe stato attivo, anche nelle scuole.

E’ gravissimo che le scuole italiane anziché essere luoghi di integrazione, di uguaglianza e di evoluzione sociale, per abbattere l’ignoranza, il razzismo e tutte le forme di pregiudizio sociale contro chi è percepito come diverso, diventano teatri di violenza.

Lungi da accusare la scuola, la responsabilità è tutta del governo, perchè non è in grado di vigilare sulle sue istituzioni più fondamentali. Inoltre, in Italia, manca un osservatorio sull’omofobia, eppure le cronache quotidiane ci riportano atroci episodi di violenza. Nel 2012 s0no molteplici gli episodi di omofobia. Ricordiamo gli ultimi:

- A Firenze due omosessuali sono stati aggrediti perché si amavano;

- Al Cassero, comunità LGBT di bologna compare uno striscione omofobo;

- Ad ottobre, un uomo ha tentato di uccidere una donna (e la sua compagna) perché non accettava che avesse preferito una donna. L’uomo era il suo amante e non solo non aveva riconosciuto la bambina, ma aveva lui deciso di interrompere la relazione perché era sposato. Il movente dell’aggressione, però, fu che, in quanto lesbica, stava educando male la figlioletta, figlia che non era sua e sulla quale non poteva esercitare paternità.

Queste sono solo gli ultimi episodi di un omofobia che colpisce gay e lesbiche allo stesso modo: i primi perché non conformi al modello di virilità imposto nelle società maschiliste, le ultime perché non sono donne a disposizione degli uomini.



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