Di fronte all’ombra di Steve Jobs, difficile trovare una figura che riesca a staccarsi e a mantenere ha forza abbastanza grande per ergersi con la stessa importanza, ma di fronte a tutti i riflettori e agli altari che sono stati costruiti attorno alla sua mitica figura, poche sono state le attenzioni rivolte alla donna che gli è stato accanto fino ai suoi ultimi giorni, quella moglie che in realtà non è semplicemente stata una moglie, ma che ora più che mai si rivela essere una donna con sani ideali e principi umanitari forti quanto tangibili. Laurene Jobs infatti, la vedove del CEO Apple, non è solamente la nona donna più ricca al mondo, ma è un’attivista dedita a moltissimi progetti e iniziative che dopo la morte di Steve Jobs non hanno subito trascuratezza e indifferenza, ma una forte ripresa e un grande incoraggiamento.
Chiunque forse, di fronte al patrimonio astronomico di cui è rimasta beneficiaria, ossia 11 miliardi e mezzo di dollari, penserebbe che si limiti a fare la vita della ricca ereditiera, e invece no. Laurene ha saputo andare oltre la morte del marito, senza andare ad innalzare ancora di più quell’obelisco fatto di lodi, complimenti e meriti dedicati al marito, ma spostando i suoi occhi laddove lo sguardo si posa di meno, aiutando i meno fortunati e mandando avanti tutte quelle idee e quelle azioni che già in passato aveva iniziato con lo stesso spirito di generosità e di solidarietà sincera. In particolare è significativo come abbia dedicato i suoi sforzi e devoluto ancora più fondi alla Emerson Collective, iniziativa che dura ormai da dieci anni, finalizzata alla garanzia dei diritti per l’educazione; Oltre a questo è importante anche l’idea avuto riguardo ad un nuovo film per promuovere il DREAM Act, per poter consentire ai bambini provenienti da immigranti illegali, un percorso che consenta loro di essere veri e autentici cittadini, senza contare che ha anche creato il College Track, un programma per venire incontro alle esigenze degli studenti meno fortunati economicamente, così che possano permettersi di studiare al college.
Malgrado Steve Jobs non fosse rinomato per i suoi atteggiamenti da filantropo e da donatore, Laurene Jobs ha invece mantenuto con viva forza la fiamma della solidarietà, così come il nuovo CEO Tim Cook. Entrambi attivi per ascoltare la voce di chi non ha, e di chi vorrebbe, per poter creare delle possibilità grazie ai soldi della Apple, lasciando che il duro lavoro di Steve Jobs, fossa concretizzarsi in fondi da utilizzare per chi ha davvero voglia di costruirsi il proprio futuro. Proprio come lui.