Aggiungiamo poi che si tratta di un mondo, quello degli anziani, a me pressochè sconosciuto: è naturale che mi susciti profonde riflessioni (e ulcere).
Ma veniamo a noi.
Giusto ieri pomeriggio ho captato le conversazioni tra due neononne: A e B.
La nonna B era una nonna timida, riservata, mentre la voce della nonna A riecheggiava per la stanza come se da piccola avesse accidentalmnte ingoiato un megafono e le fosse rimasto incastrato nelle corde vocali. Era impossibile non sentirla (anche se in realtà non me ne poteva fregare di meno di quello che andava proclamando con fierezza).
Dal momento che la conversazione della nonna A è stata piuttosto lunga, vi riassumo i punti salienti:
- La nonna A era entrata in sala travaglio parto con figlia e genero (ma come è possibile che i medici lo abbiano permesso?). Ovviamente non erano presenti altri nonni, più comprensivi, che hanno aspettato con pazienza che il pupo fosse nato;Senza arrivare a questi livelli di patologia, sempre più spesso le amiche mi riferiscono di mamme e suocere a dir poco presenti nelle loro vite, ma soprattutto in quelle dei nipoti.
- La nonna A trascorre a casa della figlia e del genero (che non deve certo essere una magione nella quale non incontrarsi mai) svariati giorni a settimana, fermandosi a dormire per "assistere" la figlia nell'accudimento del figlio (ormai nato da un paio di mesi);
- La nonna A, a detta sua, non si è goduta tanto i figli dal momento che lavorava e pertanto mira a "godersi" il più possibile questo nipotino e "crescerlo" come non ha potuto crescere i propri figli;
- La nonna A ha frequentato il corso preparto con la figlia, durante il quale ha imparato tanti trucchetti utili che adesso sta mettendo in pratica col nipotino;
- Conclusione: la nonna A ha messo al mondo una figlia priva di spina dorsale candidata al divorzio.
Nonne che hanno partorito da sole, senza aiuti, e che adesso si sentono manager in grado di dirigere l'impresa familiare.
Non è con queste nonne che me la prendo, per carità.
Anzi, avere una o due nonne che possano dare una mano è solo una manna dal cielo, una benedizione della quale essere grati ogni giorno.
Ma c'è ruolo e ruolo. C'è privacy e privacy. C'è famiglia e famiglia.
La colpa è tutta dei figli.
Uomini e donne che sono giunti alla maturità di mettere su famiglia ma non a quella di far presente che si può essere uniti pur restando tutti al proprio posto a dare il meglio di sè.
Sono diventata troppo acida?
Mah. Resta il fatto che io, con una mamma così, avrei già cambiato le serrature.
La Redazione