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Nonne eccessive o nuore scortesi?

Da Virginia Less

Ripropongo l’articolo perché una nonna  mi ha scritto in privato esprimendo un’analoga  preoccupazione. Non mancano d’altra parte le nuore timorose  che la suocera “si impadronisca” del nipotino. Entrambe dovrebbero dimostrare, anzitutto nell’interesse del piccolo, un doveroso equilibrio…

“Spero e prego che mia nuora mi faccia fare la nonna quanto lo desidero”

Trovo eccessiva, lo confesso, la frase di questa fresca (o futura) nonna. Mi comunica  ansia,  dà

Nonne eccessive o nuore scortesi?
l’idea di una condizione emotiva poco serena, in cui l’ aspettativa delle gioie nonnesche è commista al timore di chissà quali frustranti limitazioni e divieti.  E mi chiedo se sia lei a intendere il suo ruolo in maniera per così dire esagerata (non deve), oppure se abbia una nuora prevenuta, possessiva, scortese (malissimo), la quale ha già palesato l’intenzione di  porre dei “paletti” tra  lei e il nipotino. In entrambi i casi il rapporto tra loro  presenta qualche elemento “dubbio”, sulla cui origine nulla sappiamo.

Ipotizziamo comunque la prima situazione. La nostra nonna deve imporsi serenità e discrezione; ben guardandosi dall’assumere un ruolo materno che non le compete affatto. Come ho già scritto tante volte, il nostro compito è quello di offrire alle famiglie dei  figli attenzione e supporto, quando utile e ben accetto, non certo quello di “prendere possesso” dei nipoti e gestirli secondo i nostri criteri e desideri. Tocca ai genitori occuparsene e noi non possiamo permetterci di criticare  la loro gestione della prole.  Consentito qualche prudente consiglio. Ho anche messo in guardia le nonne troppo presenti e provvide: guardiamoci bene dal far coincidere la nostra vita con quella di figli e nipoti. Dobbiamo continuare la nostra, occuparci del marito, coltivare gli interessi di prima e magari scoprirne di nuovi. Altrimenti, oltre a infastidire nostra nuora (o al contrario metterci al suo servizio: capita) entreremo in crisi  quando i nipoti non avranno più bisogno di noi. Affettuose e disponibili, dunque, evitando però ogni eccesso e invasione di campo.

Passo ora alla seconda ipotesi. La nuora dimostra scarso gradimento per la suocera, non desidera vedersela attorno, men che mai affidarle il nipote. Il suo atteggiamento può essere immotivato  e per così dire maniacale, oppure poggiare su qualche fondamento, nel senso che in altre circostanze la mamma di lui  si è dimostrata invadente, polemica eccetera. Anche in questo caso, occorre  fare appello al senso della misura, senza dimenticare il ruolo del marito. Il poveretto, cui va tutta la mia comprensione, è purtroppo chiamato a mediare, nel superiore interesse dei bambini di casa. Ricada infatti sulla moglie o sulla madre la maggiore responsabilità della sgradevole situazione, i rapporti con i nonni hanno una riconosciuta valenza nello sviluppo affettivo dei figli e vanno – salvo casi gravissimi – coltivati con equilibrio e attenzione. La nonna invadente va “gestita”, non estromessa; la nuora esclusivista e gelosa deve imparare a controllarsi. Che fatica!  Come sarebbe bello se ognuno, conoscendo se stesso, evitasse di costituire un problema…


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