In molti ormai lo sanno: i progetti e i giochi tra blogger mi piacciono e dopo aver risposto al #LoveMyLand, creato da Masterpiece Travel e Travelling with Liz, e al #Summer4Blogger di Spezio, non potevo non lasciarmi coinvolgere anche dal #NonPartoSenza di Trippando. Un modo per conoscerci meglio, per confrontarci e, magari, per ridere un po’. Quindi, ecco cinque cose senza le quali non partirei.
#NonPartoSenza…
#1, la reflex: un po’ per passione, un po’ per comodità. La passione non serve spiegarla: il click dell’otturatore, l’immagine che dalla vita reale si trasferisce nella memory card, le mille sfumature che non se ne andranno (quasi) mai. Questo unisce anche l’utile al dilettevole, soprattutto se, come capita a me, la memoria personale non aiuta. Fotografare mi aiuta a ricordare, a non dimenticare mai quello che ho vissuto, i dettagli di un viaggio, di un’esperienza. Una foto rievoca suoni, profumi, frasi dette e non dette. Partire senza vuol dire dimenticare tante, troppe cose.
#2, il notes: che sia un quaderno, un insieme di fogli sparsi o un’agenda, rigorosamente con penna o matita. È uno scrigno di appunti presi a casa mentre si consultavano siti, blog e guide cartacee, ma anche un piccolo diario dove raccontare e raccontarsi durante il viaggio. Come dicevo prima, la mia memoria non aiuta e se le foto fanno tanto, le parole sono la ciliegina sulla torta.
#3, lenti a contatto & co.: gruppo altrimenti detto “la scocciatura di essere miopi”. Gli occhiali, in viaggio, mi danno fastidio: si sporcano di continuo, si appannano appena si passa dal freddo del mondo esterno al caldo dei locali e mi intralciano mentre provo a fotografare qualcosa. In più, detta fra noi, non mi stanno proprio benissimo. Le lenti a contatto sono quindi diventate le mie fedeli amiche, quelle senza le quali non potrei muovermi. Anche perché non ci vedo. :D
#4, la piastra per i capelli: alias “la sfortuna di avere i capelli indecisi”. Nè ricci, nè lisci, dopo averli asciugati con il phon, Simba, in confronto, è totalmente calvo. La chioma ribelle non mi piace nemmeno un po’, quindi ecco che la piastra a casa non la lascio neanche per scherzo. E se capita c’è poco da ridere (poi, ovvio, se sono in mezzo al deserto dei capelli mi importa poco).
#5, la bustina delle cose utili: che cambia a seconda delle stagioni e/o delle lavatrici. Fazzoletti, specchietto, una bustina di zucchero, matita per gli occhi (unico trucco che mi concedo in viaggio, perché riesce a trasformare una faccia da after in un viso quasi normale), gomme da masticare e Moment (perché si sa, il mal di testa colpisce quando le farmacie sono chiuse o la più vicina è in un altro stato).
…queste cinque cose.
I vestiti cambiano a seconda delle stagioni e della meta, la valigia dipende dal tempo di permanenza, ma queste cinque cose vengono con me che ci sia una bufera di neve o un sole accecante, che io stia via per un weekend al volo o per un mese. Ora tocca a voi. Quali sono le vostre? Non vergognatevi delle piccole manie e non abbiate paura di scrivere cose banali, il mondo è bello perché è vario e niente è scontato quando si lascia casa.
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INFO
Il gioco di è aperto a tutti, non siete blogger? Non importa! Perché non partecipare lo stesso? Poi fate visita a Trippando e lasciate qui il link dei vostri post.
«Vi invitiamo a scattare foto e condividerle su Instagram, Facebook e Twitter usando l’hashtag #nonpartosenza. Se vi va di spiegare perchè non partite senza cosa, scrivete pure due righe (o un articolo), mandatele a [email protected] e… le pubblicheremo volentieri! [...] Se vi piace, se vi va, vi invitiamo ad invitare i vostri amici. Perché come dissi per la mia festa di laurea (e, lo sapete, arrivò un’orda di livornesi): più siamo, più ci divertiamo!»
Trippando