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Nord-Kivu /Un documento /Un'opinione controversa /Una decisione odierna a sorpresa

Creato il 28 gennaio 2013 da Marianna06

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Il documento in questione, un rapporto redatto da un gruppo di esperti dell’Onu sulla R. d. Congo, coordinati da tale Steve Hege e che è stato inviato al Consiglio di Sicurezza, a New York,  riferisce quanto segue (estrapolo dall’ultimo numero di gennaio del mensile Nigrizia ): “Il governo ruandese fornisce direttamente aiuto militare ai ribelli dell’M23, facilita il reclutamento dei combattenti, incita e facilita la diserzione dei soldati delle forze armate congolesi(qualcuno dirà è facile, trattandosi di un esercito molto male in arnese). Il canale di comando, di cui fa parte il giovane generale Bosco Ntaganda (classe ’73, vice-comandante, a suo tempo, di Nkunda, in esilio dorato attualmente in Rwanda ed entrambi i due “figuri” ricercati dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità ) ha al vertice il generale James Kabarebe, attualmente ministro ruandese della Difesa”.

E ancora : “Alti responsabili ugandesi hanno dato appoggio al movimento M23. Unità delle forze ruandesi e ugandesi hanno fornito appoggio congiunto all’M23 in una serie di attacchi che hanno consentito di impadronirsi dei principali centri nell’area di Rutshuru”.

Mi fermo qui e ometto il reclutamento di bambini per insegnare loro l’arte della guerra, il tradimento del proprio Paese, ometto le esecuzioni sommarie di chi non era docilmente obbediente e i prigionieri di guerra.

Secondo “Journale Intime” del mio amico Dragor, Steve Hege, coordinatore del gruppo di lavoro,  sarebbe solo un fine mentitore e non proprio un esperto di “cose” africane, che ce l’ha contro il Rwanda e i ruandesi e, soprattutto, contro la linea politica di Paul Kagame, il presidente.

E in merito, per verificare il punto di vista del mio amico, basta semplicemente leggere il post da lui scritto sull’argomento.

Dove abbia posto la verità, quella vera intendo, io non lo so. Stimo il mio amico ma alcune riserve sono d’obbligo in quanto già conosco cosa egli mi risponderebbe.

Nigrizia è una rivista dei padri missionari comboniani, missionari che lui vede come la causa di tutti i mali occorsi in Africa agli africani, a cominciare proprio dal Rwanda.

Concetto che ha sempre ribadito in più occasioni, documentandolo ma letto esclusivamente dalla sua angolazione politico-ideologica.

E, naturalmente, secondo lui, i comboniani in questo caso (riportando cioé un tale documento nella loro rivista) sarebbero sfacciatamente, per reconditi ma non troppo, interessi  di proselitismo i sostenitori della genti del Congo e, in particolare, degli abitanti del Kivu, regione congolese confinante a oriente con il Rwanda.

Nonché nemici dichiarati di Paul Kagame. E anche di Museveni, il presidente ugandese.

Ma , stamane, una nota d’agenzia (Misna) riferisce del mancato atteso accordo, ad Addis Abeba, nella sede dell’Unione Africana(UA), per poter sancire ufficialmente la pace nel Kivu attraverso, appunto, la firma dei capi di Stato della Regione dei Grandi Laghi.

Pace che potrebbe scaturire probabilmente solo da un’analisi attenta delle cause della conflittualità che tanto danno  ha già arrecato e arreca in zona.

E firma che non c’è stata e non si sa neanche, quando e se, ci sarà mai.

Se la soluzione pare, come si ventila,  potrebbe essere esclusivamente il rafforzamento numerico dei militari della Monusco (missione Onu), è chiarissimo che nell’area cambierà nulla o quasi nulla.

Non saranno loro certo a sbaragliare l’M23 e altri gruppi di ribelli che imperversano nella zona.

Spesso sono proprio i soldati di queste missioni Onu ,che arrecano danno e nelle città e nei villaggi. Quanto e forse più dei  nemici, che combattono.

Il grosso interrogativo senza imminente soluzione è quasi certamente, io suppongo, quello connesso ai macroscopici interessi economici, legati di rimando alle notevoli ricchezze del sottosuolo del Kivu e del Congo tutto,come sappiamo.

C’entra l’Africa e i suoi politici, padri-padroni. Ma c’entrano molto anche l’Occidente “civilissimo” e l’Europa in particolare.

In questo i “bianchi” dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza .

Tantalio e tungsteno fanno gola a troppi(l’industria del mondo cosiddetto progredito ne è avida) e, per chi al momento cavalca l’onda politica, sono quattrini.

Tanti quattrini. Troppi.

La gente che soffre e che muore ,invece, è un "non problema".

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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