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Avevo gia’ accennato ad alcune delle differenze che ci sono tra Nord e Sud dell’Inghilterra. Avevo gia’ accennato che cosa significa prendere un treno al Nord e che cosa significa prenderlo invece a Sud, nevvero?
Ecco.
I treni.
Parliamo un po’ dei treni.
Vediamo se, dopo, i miei connazionali saranno ancora convinti che i regionali Ancona-Pescara (e simili) siano la disgrazia peggiore che possa capitare alle ferrovie nostrane.
Almeno non sediamo sopra lo sporco dell’epoca di Mussolini, noi. Lo sporco dei regionali nostrani arriva al massimo al primo mandato del Berlusca del ’94.
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Percio’ o Northern o niente.
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Quando sei su un Northern per il Peak District e lo senti arrancare e sbuffare e sgasare, ti sembra quasi di vederli, quei poveri pistoni, che stantuffano gasolio a tutta birra nella motrice, cercando di farla andare avanti e non indietro. Velocita’ di punta: trenta all’ora. Per fare cinquanta chilometri devi mettere a monte mezza giornata. Ha piu’ cavalli un calesse che una locomotiva della Northern. La’ davanti, l’omino ai comandi suda a freddo. Che fa, ‘sto treno, avanza, retrocede, oddio e se spacchiamo in mezzo al bosco di Robin Hood?
Ci sara’ ancora l’addetto alla caldaia che butta carbone nella fornace o ha fatto fughetta all’ultima stazione?
Che, poi, tutto questo non sarebbe un grande sbattimento – se stai andando in gita, ovviamente, perche’ pensa invece a chi deve spararsi quei reperti antidiluviani ogni mattina per andare al lavoro…
Lo sbattimento sta nel fatto che tutti i treni al Nord sono a due carrozze. Tre o quattro, per tratte superiori alle 2 ore (e solo nel caso dei treni First o East Midlands). La Northern, che detiene il quasi monopolio delle tratte interne dalle Midlands in su, offre treni 2-carriages only, a due sole carrozze. Devi essere davvero fortunato per trovarne tre. D’altronde, non vedo come le motrici potrebbero trainarne di piu’. E non e’ che mettono piu’ treni per sopperire a questa incredibile mancanza di posti, no. Nei fine settimana in special modo, ovunque tu vada o prendi quel treno o ti tocca aspettare due ore prima che passi il prossimo.
Chiaro, poi, che il binario e’ pieno di gente che aspetta e che appena appare la locomotiva di quell’unico treno su quel binario si scatena l’inferno. In quei casi non si da’ manco ai poveri cristi in arrivo la possibilita’ di scendere. Vengono ri-spinti nella carrozza dall’orda barbarica in salita e in cerca di un qualunque sedile libero – pure la tazza del bagno, se necessario. Ho visto gente rassegnarsi a dover aspettare l’arrivo alla stazione successiva perche’ a scendere alla propria non ci era riuscita, ricacciata nel treno dagli Unni in salita a Manchester. No jokes. In Italia ci sarebbe scappato il morto. Gli inglesi, invece, borbottano tra loro ma li’ stanno, sulla porta, impettiti, in attesa che l’Orient Express si fermi di nuovo e dia loro modo di scendere. Nel frattempo, pigiati come sardine in una scatola, cercano di rimanere in piedi a ogni frenata del rottame, e nel frattempo affondano l’ascella sul muso di qualcuno troppo appiccicato a loro per mettere il naso da un’altra parte.
Insomma, se non bastasse la locomotiva dell’epoca di nonno, mettiamoci pure il peso dei passeggeri e le 2754 milioni di fermate che il treno fa in cinquanta chilometri di tratta ed ecco spiegato come fa a metterci due ore per coprirla tutta. Perche’ questa e’ l’Inghilterra, e l’Inghilterra e’ efficiente e moderna e all’avanguardia in ogni suo aspetto. Nella sanita’, nei mezzi di comunicazione e nei trasporti. E’ su un Northern per Leeds che ho visto venire giu’ le cascate del Niagara. Perche’ pioveva che Dio la mandava, ovviamente. Qualcosa s’era rotto nella giunzione tra le due carrozze. A ogni frenata, uno tsunami. A ogni tsunami, gli strilli di chi la valanga d’acqua lercia se l’era presa in testa. Roba che ti fa sperare di essere finita in una candid camera – ma non lo sei.
I treni piu’ famosi della storia del cinema e della letteratura devono aver preso spunto da quello che si vede nel Nord d’Albione.
L’Hogwarts Express infatti non e’ che un Northern con piu’ carrozze e il Galaxy Express 999 e’ nato da un’esperienza traumatica dell’autore in qualche suo viaggio tra il Lake District e il Cheshire.
Su qualcuno di quei Northern, specie quelli con le panche (perche’ si’, ci sono ancora i treni con le panche, qui!) c’e’ salita la regina Vittoria. Se chiamassero i RIS, scommetto che in mezzo alle tre dita di sozzo dei corridoi ci ritroverebbero pure qualche capello di Sua Maesta’. Lo sporco, come la motrice, e’ dell’epoca. Spesso, scuro, unto. Stratificato. Roba da prendersi il tifo solo a guardarlo. Roba che ti fa venire voglia di apparecchiare su un regionale italiano e mangiare per terra.
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E avrebbero ragione a farlo, a mettersi sotto benefits pure loro. Eccome.
Siamo onesti, pure i treni del Sud diventano dei tritacarne nelle ore di punta, ma di carrozze ne hanno 8, 10, 15 e su quei corridoi ci puoi mangiare. Sono puliti. Sono tutti treni nuovi. Sono tutti treni elettrici. Non sono a gasolio, come qui nel Nord d’Albione. “A gasolio?”, chiederebbero, “Siamo forse nel Terzo Mondo?”
Trecento chilometri piu’ a nord (ma anche nel Galles li’ affianco, se e’ per questo) si’, cari. Lo siamo. Tra un po’ ci si mette meno ad arrivare a Reggio Calabria da Salerno in macchina che a Liverpool da Manchester in treno.
Diciamo grazie alla Thatcher per questa bellissima realta’ multiforme in materia di trasporti ferroviari in Inghilterra. Il rovescio della medaglia della privatizzazione delle ferrovie e’ stato lo spingere le compagnie ad offrire treni di merda a dei prezzi che in Italia chiedono per il Freccia Rossa. Minima qualita’, massimo profitto. Un’ora di strada, dodici sterline. Questo al Nord. Se vai al Sud, di sterline puoi arrivare a pagarne anche 20, a seconda della tratta su cui viaggi. Perche’ in Inghilterra il costo del biglietto non va solo a chilometri. Va anche a mete. Un biglietto diretto Manchester-Edimburgo costera’ in media un 30% in piu’ di un biglietto Manchester-paesinosperdutovicinoadEdimburgo + biglietto paesinosperdutovicinoadEdimburgo-Edimburgo. Grazie, Maggie, che Dio t’abbia in gloria!
C’e’ pero’ una cosa che accomuna tutti i treni, siano essi inglesi, scozzesi, gallesi, del Nord, del Sud o del Centro: corrono tutti su dei binari di merda. Quindi se a vedere un Northern o un East Midlands arrancare sbatacchiando a 20 all’ora vi viene il dubbio che sia colpa della motrice, ricordatevi che, sui binari sbagliati, anche un Virgin deve ridursi ad andare a velocita’ di crociera. E ricordatevi che, spesso, se ci sono dei lavori o c’e’ un blocco di qualunque tipo lungo una tratta, voi a destinazione via treno rischiate di non arrivarci piu’. Io ne so qualcosa.
I binari, cosi’ come i treni della Northern, hanno visto nascere l’ammiraglio Nelson e da allora cosi’ sono rimasti.
In certi casi e’ meglio noleggiarsi una bicicletta.