Norman Jewison

Creato il 06 luglio 2014 da Alejo90

The Fabulous Fifties (1960) - Documentario
20 chili di guai!... e una tonnellata di gioia (40 Pounds of Trouble) (1962)
Quel certo non so che (The Thrill of It All) (1963)
Non mandarmi fiori (Send Me No Flowers) (1964)
L'arte di amare (The Art of Love) (1965)
Cincinnati Kid (1965)
Arrivano i russi, arrivano i russi (The Russians Are Coming, the Russians Are Coming) (1966)
La calda notte dell'ispettore Tibbs (In the Heat of the Night) (1967)
Il caso Thomas Crown (The Thomas Crown Affair) (1968)
Chicago Chicago (Gaily, Gaily) (1969)
Il violinista sul tetto (Fiddler on the Roof) (1971)
Jesus Christ Superstar (1973) - 3,5/5
Rollerball (1975)
F.I.S.T. (1978)
...e giustizia per tutti (...And Justice for All) (1979)
Amici come prima (Best Friends) (1982)
Storia di un soldato (A Soldier's Story) (1984)
Agnese di Dio (Agnes of God) (1985)
Stregata dalla luna (Moonstruck) (1987)
Vietnam: verità da dimenticare (In Country) (1989)
I soldi degli altri (Other People's Money) (1991)
Only You - Amore a prima vista (Only You) (1994)
Bogus - L'amico immaginario (Bogus) (1996)
Hurricane - Il grido dell'innocenza (The Hurricane) (1999)
A cena da amici (Dinner with Friends) (2001) - Film TV
Caccia all'uomo (The Statement) (2003)
Jewison (1926), regista e produttore, ha raggiunto la notorietà a cavallo tra i 60s e i 70s specie grazie a Jesus Christ Superstar.
-Jesus Christ Superstar
USA 1973 - musical - 108min.
NB: questo testo è frutto di un lavoro universitario; ergo è più un'analisi che una recensione.
Jesus Christ Superstar – 1973, N. Jewison, 108min.
L'allestimento di un musical su Gesù di Nazareth da girare nei luoghi stessi dei fatti: la troupe arriva nel deserto e prepara costumi e props. Si ricostruiscono gli ultimi giorni della vita di Cristo, descritto generalmente nelle sue caratteristiche umane più che divine, non capito dalla gente del suo tempo compresi i suoi discepoli, amato da Maria Maddalena, convinto di dover andare fino in fondo alla sua missione, quindi alla morte, quasi con un ostinazione patologico/fanatica. Alla fine, il senso di un grande mistero che si è consumato e la troupe che se ne va con più dubbi di prima: l'enigma sulla natura della figura di Gesù rimane aperto, ma non il suo messaggio di pace e fratellanza tra gli uomini, speranza flebile e forse utopica.
Il progetto curiosamente non è nato come musical: in primis infatti nasce come rock opera pubblicata su doppio disco e pubblicata del 1970. Gli autori sono il compositore britannico Andrew Lloyd Webber (autore di vari musical tra cui Cats e The Phantom of the Opera) e lo scrittore di testi anch'egli inglese Tim Rice (anche autore televisivo e radiofonico). Il disco è stato realizzato con cantanti differenti da quelli del film (eccetto Maria Maddalena, sempre interpretata da Yvonne Ellimann); in particolare Gesù è impersonato da Ian Gillan, cantante dei Deep Purple.
Dato il grande successo iniziarono i preparativi per la realizzazione di un musical teatrale che andò in scena per la prima volta a Broadway nel 1971, e due anni dopo ne è stato realizzato il film; negli anni successivi, dato il grande successo, è stato spesso rappresentato a teatro con il cast del film. Il film è stato girato in Israele, principalmente nelle rovine dell'antica città di Avdat, nel sud del paese, e nel circostante deserto di Negev, nonché nelle rovine del palazzo dei sommi sacerdoti a Gerusalemme.
Il film, privo di titoli di testa, inizia con l'Overture: nelle rovine in mezzo al deserto arriva il furgone con gli attori che scaricano il necessario e si preparano allo show: è una tipica overture in cui sono anticipati i vari temi del film, che fa largo ricorso al leitmotiv. Le immagini sono costruite sulla musica: alle prime note lente si accompagnano inquadrature paesaggistiche e dettagli delle rovine con transizioni incrociate. All'ingresso dei fiati ed al generale cambio di ritmo corrisponde l'ingresso in scena del bus; da qui il montaggio si fa più serrato come il ritmo musicale, fino al climax di fine brano che anticipa il tema di Gesù e che corrisponde alla sua vestizione. Alla fine del pezzo vediamo vari gruppi di attori ormai in posizione che si fermano nella loro posizione di partenza. Sulle ultime note compare il titolo del film. Gli unici suoni diegetici che si sentono sono il rombo del motore e lo schiocco della frusta.
A 5.40 inizia Heaven on Their Minds, con un fade in di suono e immagini. Il protagonista del pezzo è Giuda che esprime i suoi dubbi sulla missione di Gesù e la fedeltà dei seguaci. Allo stesso modo il pezzo finirà, con uno zoom out della telecamera e un fade out della musica. Il brano è organizzato come una classica song, con un'introduzione ed un'impostazione strofica a cui si alternano vocalizzi o intermezzi strumentali, mentre manca un vero e proprio ritornello.
A 10.20, c'è una scena di silenzio, contrariamente al resto del film in cui le canzoni si susseguono. In questa scena l'unico suono è il marciare dei soldati ed il verso di qualche animale. Poi la camera si sposta verso una cavità sotterranea dove si trovano Gesù e i suoi.
A 11.00 inizia quindi What's the Buzz, con una fade in che aumenta bruscamente di volume nello stacco di montaggio che ci porta dall'esterno all'interno della grotta. Questo brano è una classica song in cui al ritornello polifonico (i seguaci che chiedono a Gesù di anticipar loro il futuro) si alternano strofe di voce solista (Gesù che gli dice di pensare al presente). In alcuni momenti coro e solista sovrappongono le proprie linee melodiche. Ad un certo punto si inserisce Maria Maddalena, che intona una melodia propria con vari melismi, non ripresa dagli altri cantanti. Ciò rispecchia il suo essere in maggior sintonia con Gesù al contrario degli altri discepoli.
A 13.20 inizia, senza soluzione di continuità, Strange Thing Mystifying, che inizia con un canto a cappella di Giuda che è sopraggiunto nel luogo e che silenzia l'intero coro precedente. Poco dopo entra la musica ad accompagnare il suo canto. Il pezzo è nettamente diviso in due parti: il canto di Giuda (su note stranamente languide e melodiche di chitarra elettrica) e quello di risposta di Gesù, in climax di volume e violenza fino a sfiorare il recitativo, anche eprchè la musica si interrompe all'apice di drammaticità. Nella seconda parte del pezzo lo scambio di battute è ancora tra Gesù (che stavolta canta in modo più disteso, pur accusando i fedeli di non capirlo) ed il coro che invece è più forte ed incalzante. Il pezzo si conclude con un ultima esclamazione di Gesù a cappella alla stregua della lingua parlata.
A 15.15 inizia Then We Are Decided, che si apre ancora su note tenuti e distanti di chitarre distorte per introdurre ambiente e personaggi; è un brano in cui la musica è ridotta quasi ad un sezione ritmica di sottofondo al canto alternato dei due sacerdoti, Anna con voce in falsetto e Caifa, che canta con registro basso. Nello scambio di battute dei due uno riprende sempre la melodia dell'altro, anche se tutto il pezzo sembra più un recitativo che una song.
A 18.11 inizia Everything's Alright, pezzo in 5/4 che gli dà una cadenza caratteristica “singhiozzante”, è un brano molto melodico in cui Maria Maddalena allevia le pene di Gesù con dell'olio profumato e viene ripresa da Giuda che la accusa di sprecare così ingenti somme invece di destinarle ai bisognosi. Poi Gesù risponde a Giuda che i poveri li avranno sempre e lui no. Interessante notare che il cantato di maria Maddalena sia sostanzialmente il ritornello della song, mentre a Giuda e Gesù spettano le strofe, cantate con veemenza dal primo e con più pacatezza dal secondo. Conclude tutto un ritornello finale con l'inserimento di un coro (i seguaci) che vocalizza la melodia dello stesso.
A 22.07 inizia, aperta dal rumore diegetico di uno stormo di corvi, This Jesus Must Die, cantata dai sacerdoti che, proprio come corvi appollaiati, cospirano contro Gesù vedendolo entrare in città da lontano attorniato da una folla festante. Inizia con una serie di canti a cappella dei vari sacerdoti; c'è poi una specie di curioso ritornello, composto dall'alternanza dei sacerdoti che declamano “It's Dangerous” (battendo le mani contro le impalcature di ferro di cui noi udiamo il suono diegetico) e subito dopo il coro festante dei fedeli che intonano frammenti del brano immediatamente successivo, Hosanna. Inoltre le stesse linee melodiche dei sacerdoti sarann oripresi in un brano successivo, Blood Money.
A 26.05 inizia Hosanna, una sorta di marcia trionfale che segna l'ingresso di Gesù in città. Si compone di un coro che intona una melodia a mo' di ritornello, alternata da canti di Caifa e Gesù che seguono melodie diverse, quelle di Caifa terminano sempre con una nota più bassa e viceversa per quelli di Gesù, che danno il là al ritornello.
A 29.01 inizia Simon Zaelotes/Poor Jerusalem, che si apre come all'inizio con panoramiche del luogo e fade in della musica; questo è il pezzo più spiccatamente da musical dato che coinvolge un numero di danza girato come una specie di proto-videoclip. La prima parte è una classica song strofa/ritornello. La seconda invece è una litania intonata da Gesù ancora una volta sconsolato dal fatto che i suoi fedeli lo vedano come un rivoluzionario politico invece che spirituale.
A 35.40 inizia Pilate's Dream, un canto recitativo di Pilato che ha avuto una specie di sogno premonitore su Gesù; significativamente riprende la melodia appena cantata da quest'ultimo.
A 37.02 inizia, con il solito fade in, The Temple, un canto polifonico che alterna due melodie molto incalzanti (ed il montaggio è ugualmente rapido nell'elencare le varie seduzioni terrene in vendita); c'è poi un intermezzo strumentale di fiati mentre Gesù spacca tutto (con rumori diegetici del mercato messo a soqquadro) e poi termina con un breve recitativo di Gesù che caccia i mercanti dal tempio. La canzone prosegue inaspettatamente nella scena successiva in cui ad un recitativo di Gesù che si lamenta di non riuscire a farsi capire mentre vaga da solo nel deserto si contrappone un coro di voci di lebbrosi che spuntano dalle rocce per chiedere una guarigione miracolosa, riprendendo la melodia del coro del mercato.
A 43.46 inizia Everything's Alright Reprise/ I Don't Know How to Love Him, il pezzo solista di Maria Maddalena che si interroga sui suoi sentimenti per Gesù. E' una canzone lenta e romantica cantata con accompagnamento di chitarra acustica e la fa sembrare un tipico pezzo folk americano di cultura Hippie, e riprende in parte la melodia di Strange Thing Mystifying.
A 48.07 inizia Damned for All Time/Blood Money, che inizia con una parentesi onirica di Giuda che si immagina inseguito da carri armati (rimorsi di coscienza?), con una musica inizialmente aritmica di chitarra elettrica e flauto (e versi di cicale). Dei corazzati sentiamo il rumore solo quando sono vicinissimi, e questo fracasso introduce il cambio repentino di ritmo e anche di strumenti: trombe, percussioni, piano in un pezzo che sembra un'improvvisazione jazz/rock. Dopo questa strana intro comunque il pezzo si sviluppa come una normale song strofa/ritornello cantata da Giuda. Poi sopraggiungono i sacerdoti che riprendono la melodia di This Jesus Must Die. Dopo un breve canto a cappella di Giuda, che accetta di tradire Gesù, compiendo però così la volontà divina, si sente un coro che sembra di voci angeliche, e subito dopo due jet in volo: il compiersi del destino richiederà comunque un sacrifici odi sangue. Il rombo degli aerei chiude il pezzo.
A 53.36 inizia The Last Supper; anche questo pezzo ricorda un brano hippie, anche per il setting della scena. La chitarra acustica accompagna il coro dei discepoli su una melodia gospel (tra l'altro il termine “gospel” che vuol dire Vangelo in inglese e che dà il nome al genere musicale omonimo, è usato nel testo del brano stesso). A 54.48 la scena assume l'aspetto di un tableau vivant del Cenacolo di Leonardo. In quel momento inizia a cantare Gesù che riprende la melodia che aveva già intonato in di Everything's Alright. Gesù e Giuda hanno uno scambio serrato di battute alla stregua di un recitativo. Poi la tensione si scioglie nella ripresa del coro. Poi c'è un breve momento di silenzio in cui Gesù si riavvicina a Giuda ma lui lo respinge di nuovo; i due hanno un altro scambio violento finchè Giuda accenna la melodia della canzone più famosa, Superstar, che verrà cantata più avanti, accompagnato solo da ampie note di chitarra elettrica; i due si separano definitivamente e in lontananza si sente ancora il coro, questa volta cantante sommessamente e a cappella. Questo è il brano più lungo e forse con più variazioni.
A 1.00.21 inizia Gethsemane/I Only Want to Say, con un canto a cappella che accentua la condizione di solitudine di Gesù. Si arriva poi ad uno degli apici emozionali del film, in cui Gesù è tormentato da dubbi perchè sa che la missione comporta la sua morte e prega Dio di allontanare l'amaro calice; poi però decide di assumersi l'ingrato compito abbandonandosi alla volontà del padre. Per aumentare l'emozione del momento Gesù, che si sta rivolgendo a Dio, guarda direttamente in macchina, chiamando in causa lo spettatore. Il brano è un crescendo di intensità e di strumentazione, in cui la musica segue la melodia del cantato che a volte si concede dei melismi sulle note più alte. Il canto si interrompe con una parentesi strumentale in cui sono mostrati dettagli di dipinti di crocifissioni, come fosse un'immagine mentale di Gesù che si prefigura il suo destino. Solo nell'ultima immagine abbiamo il controcampo di ciò che Gesù sta guardando: il Sole al tramonto, occultato da nuvole grigie.
A 1.06.45 inizia The Arrest, come un recitativo e con una ripresa del ritornello/strofa di What's the Buzz. Poi c'è un intermezzo di piano e chitarra mentre Gesù è condotto verso i sacerdoti dai soldati romani; qui Gesù subisce lo scherno del popolo che pochi giorni prima lo acclamava; questi riprendono la melodia dei mercanti di The Temple. Segue l'interrogatorio dei sacerdoti, anch'esso riprende temi precedenti.
A 1.11.00 inizia Peter's Denial, che è una ripresa del tema di Strange Thing Mystifying.
Poi c'è un'altra breve pausa dalla musica, con un po' di scene di raccordo in cui Gesù viene portato al palazzo di Pilato, accompagnato dalla folla che continua a schernirlo.
A 1.13.25 inizia Pilate and Christ; Pilato, con voce baritonale, canta quasi un recitativo, incurante della musica dissonante dei fiati ed archi in sottofondo, ma accennando brevemente le melodie cantate dai sacerdoti; questo lo colloca nella stessa sfera dei cattivi. Pilato lo spedisce da Erode. Il pezzo si chiude con la ripresa del tema di Hosanna, ma stavolta tutt'altro che sussiegoso nei confronti di Gesù, che è anzi sbeffeggiato dal codazzo di gente.
A 1.16.15 inizia Herod's Song, con un primo piano sul suo faccione paffuto. É un brano nello stile del music hall, per piano e voce e successivamente anche trombette che danno un'atmosfera circense e lasciva, supportato anche dalle immagini kitsch della corte di Erode. Gesù non gli rivolge nemmeno la parola e lui lo rimanda da Pilato. E' il secondo pezzo spiccatamente da musical dato che c'è un balletto coreografato.
A 1.19.30 inizia Could We star Again, Please?, è un breve brano melodico e malinconico che ripete sempre la stessa melodia, prima intonata da Maria Maddalena, poi da Pietro e poi da tutti i discepoli.
A 1.22.20 inizia Judas' Death, con note lente e sommesse che riprendono il tema Simon Zealotes, poi c'è una pausa in cui sentiamo il fischio del vento che passa nella prigione di Gesù, poi c'è una ripresa di Blood Money quando Giuda va a imprecare contro i sacerdoti che l'hanno ingannato, poi quando rimane da solo a disperarsi riprende il tema e il testo di I Don't Know How to Love Him; poi nel suo delirio finale che lo porta al suicidio si riprende solo a livello strumentale il brano Heaven on Their Minds; una volta morto si sente ancora il coro angelico.
A 1.28.10, Con uno zoom out da Giuda impiccato si passa al setting successivo ai piedi della montagna e quindi al fade in del brano seguente, The Trial Before Pilate/39 Lashes; inizia con un recitativo dei sacerdoti e Pilato sulla melodia che apre l'Overture iniziale. Poi il dialogo si sposta tra Pilato e Gesù, interrotti ogni tanto dal coro incalzante che incita alla crocifissione. Il pezzo cambia quando iniziano le frustate: anche questo tema è presente nell'Overture, è in sostanza un riff ripetuto di chitarra su cui il cantato è Pilato che enumera le frustate da 1 a 39, in un crescendo di volume fino al 39 urlato che mette stoppa la musica; segue poi un breve recitativo ravvicinato tra Pilato e Gesù. Il coro torna poi a farsi sentire sempre più forte e veemente fino all'apice in cui Pilato sbraita la condanna a morte.
Inizia subito dopo, a 1.35.05 Superstar, la canzone fulcro del film, in un tripudio di note trionfali. E' una classica song che mischia una strofa pop cantata dallo spirito di giuda ad un ritornello gospel intonato da un coro angelico. E' anche il pezzo scenograficamente più artificioso (i proiettori nono sono mascherati e Giuda viene calato dall'altro con una gru), ed il terzo prettamente da musical, svolgendosi per di più in un antico anfiteatro. Ad un certo punto alle immagini dello “show” si alternano quelle della via crucis. Il pezzo si interrompe bruscamente quando Gesù arriva in cima al Golgota e sta per essere appeso.
A 1.39.13 inizia Crucifixion, che inizia con il rumore diegetico dei chiodi conficcati nel legno. E' un brano strumentale estremamente cupo accompagnato da risate di scherno in sottofondo dei romani e del popolo, e delle famose esclamazioni di Gesù agonizzante; entra poi un coro che emette solo dei vocalizzi e sembra un lamento angelico su cui avviene un improvvisazione jazz di pianoforte; questo miscuglio sonoro accompagna l'agonia fino al decesso di Gesù, momento in cui si interrompe bruscamente ogni suono.
Dopo pochi secondi, a 1.42.10, inizia il tetro brano conclusivo, John Nineteen Forty-One, una malinconico assolo di violini che accompagna il congedo della troupe e va in fade sull'immagine del crocifisso piantato nella sabbia al tramonto. Il verso del Vangelo che dà il titolo al brano è il seguente “Or nel luogo dove egli fu crocifisso c'era un orto, e nell'orto un sepolcro nuovo nel quale non era ancora stato posto nessuno.”
Voto: 3,5/5

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