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Norvegia, addio alla pirateria

Creato il 18 luglio 2013 da Corrieredellanotizia

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Dagli analisti del centro Ipsos, risultati incoraggianti per i legittimi detentori dei diritti sul mercato audiovisivo norvegese. Dal 2008 al 2012, il volume dei brani musicali scaricati o condivisi in violazione del copyright è sceso dal totale di 1,2 miliardi ai soli 210 milioni, in discesa dell’82,5 per cento in quattro anni.

Il tasso della distribuzione pirata è risultato minimo anche nei settori del cinema e della produzione televisiva: dai 125 milioni di film scambiati illegalmente (dato 2008) si è passati a soli 65 milioni, poco più della metà alla fine del 2012. Dal totale di 135 milioni di show e serial televisivi pirata si è invece passati a 55 milioni negli stessi quattro anni.

La riduzione nella distribuzione pirata sarebbe dovuta all’esistenza di numerose alternative legali, dai servizi di streaming in stile Spotify alla grande popolarità di piattaforme come Netflix e Hulu dal 2008. Stando ad un recente sondaggio locale, il 47 per cento della popolazione connessa usa Spotify per ascoltare musica.

A corroborare questi dati c’è una ricerca condotta dalla divisione norvegese della International Federation of Phonographic Industry (IFPI): nei primi mesi del 2013, il fatturato proveniente dalle piattaforme digitali è cresciuto del 17 per cento. Gran parte del merito va ai servizi di streaming, che hanno contribuito al 66 per cento dell’intero fatturato dell’industria musicale nel paese nordeuropeo.


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