UNA STAGIONE DA LEGGERE – Rubrica dedicata alle stagioni nei libri, perché ogni storia ha la sua stagione.
Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boieng 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso dieci strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere issate sugli anonimi edifici dell’aeroporto e l’insegna pubblicitaria della Bmw, in un tettro paesaggio di scuola fiamminga. È proprio vero: sono di nuovo in Germania, pensai.
Fino a quando l’aereo non si fu completamente arrestato e i passeggeri non si slacciarono le cinture e cominciarono a prendere borse e soprabiti dai portabagagli, rimasi tutto il tempo in quel prato. Assaporavo il profumo dell’erba, sentivo il vento sulla pelle i gridi degli uccelli. Era l’autunno del 1969, e di lì a poco avrei compiuto vent’anni.
«Ho cominciato a scrivere questo romanzo alla fine del 1986, quando vivevo in una piccola isola greca. Dopo aver scritto i primi capitoli ho lasciato la Grecia per trasferirmi in Italia. Ho vissuto dapprima un mese in Sicilia, quindi mi sono spostato a Roma dove mi sono stabilito in un residence alla periferia della città, in un piccolo appartamento fornito di cucina. La maggiorparte del romanzo è stata scritta lì».
Per spiegare in breve questo celebre romanzo dello scrittore giapponese Murakami Haruki ci affidiamo all’introduzione di Giorgio Amitrano.«Norwegian Wood è la storia, raccontata in un lungo flashback da un narratore trentaquattrenne, della difficile educazione sentimentale di un giovane studente universitario al tempo delle rivolte studentesche in Giappone, dalla metà del 1968 all’ottobre 1970. Toru è un giovane antieroe, come lo Holden Caulfield di Salinger, il David Copperfield di Dickens. Come la maggiorparte degli adolescenti Toru non è consapevole delle proprie qualità, continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare, ma anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ed è questo senso del “giusto”, più istintivo che meditato, che lo fa sentire diverso dai giovani rivoluzionari, e lo spinge piuttosto verso la solitudine».
Storia del titolo
«Murakami spiega come avesse inizialmente pensato di chiamare questo libro Giardino sotto la pioggia in omaggio a una sonata di Debussy, e di come poi gli sia venuto in mente un titolo più adatto La foresta della Norvegia, quello con cui è conosciuta in Giappone la canzone dei Beatles Norweguan Wood.
Nella precedente edizione feltrinelliana, il titolo Tokyo Blues era stato scelto perchè sembrava funzionare bene in italiano e nello stesso tempo esprimere l’atmosfera del libro, ricca di riferimenti musicali. Adesso il titolo Norwegian Wood, più vicino all’originale, torna in pirmo piano per desiderio dell’autore, ristabilendo, insieme all’omaggio di Murakami a uno dei brani più belli dei Beatles, il giusto tributo alla nostaglia per un passato irrecuperabile che è tra i temi principali di questo libro. La nostalgia struggente per un tempo perduto e lontano».
Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949 ed è cresciuto a Kobe. Fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento, del 1979, Murakami si è imposto sulla scena letteraria giapponese come uno scrittore di primo piano che non sembrava appartenere alla tradizione nipponica. I suoi scenari metropolitani e i riferimenti alla cultura popolare occidentale (da Michel Polnareff ai Beach Boys, dai film di Peckinpah a Jean Seberg), perfino la forma della scrittura, debitrice a Fitzgerald e a Capote, piú che a Kawabata o Tanizaki, proiettavano la letteratura giapponese in spazi nuovi e inattesi. Alla sua attività ricca e costante di narratore e saggista, Murakami ha affiancato il lavoro di traduzione letteraria facendo conoscere in Giappone l’opera completa di Raymond Carver, oltre a numerosi racconti e romanzi di Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, Tim O’Brien, John Irving.
Qui la sua bibliografia.
Norwegian Wood
Murakami Haruki
traduzione di Giorgio Amitrano
Introduzione di Giorgio Amitrano
Einaudi Super ET, 2006
pp.379, € 11,00