Ieri sera ho postato sul mio profilo Facebook il link di Youtube da cui è possibile vedere l’intero film Nosferatu il vampiro coi testi in italiano. Parlo di testi e non di sottotitoli perché il film, datato 1922, è muto. Ottantaquattro minuti accompagnati dalle musiche di Hans Erdmann e dalla regia espressionista di Friedrich Wilhelm Murnau.
Inaspettatamente ho ricevuto una marea di “like” e di commenti. Non pensavo che un vecchio film fosse in grado di suscitare ancora tanto entusiasmo, per quanto storico e bellissimo. In particolare un commento della mia tweetamica LauraAnna (a cui dedico questo post) mi ha dato modo di riflettere. In sostanza mi ha fatto notare che il film, pur piacendole, risulta essere pesantino, per chi è abituato al cinema di oggi.
Il che è vero.
Non tirate subito le pietre, lasciatemi spiegare: intendo dire che il cinema moderno è effettivamente qualcosa di totalmente diverso a quello di trent’anni fa. Figuriamoci se lo paragoniamo alle pellicole del muto, come Nosferatu di Murnau. Ovviamente si può parlare sia di evoluzione che di involuzione.
Come sempre avviene in campo tecnologico e scientifico, abbiamo migliorato le meccaniche del cinema, tanto che ora è possibile girare film che fino a venti (o meno) anni fa sarebbero stati impensabili, o ridicoli. E’ vero, in passato c’era molto mestiere, tanto che le pellicole degli anni ’50 – penso soprattutto alla fantascienza e all’horror – sono ancora godibili oggi. Però a livello tecnico siamo ora in grado di realizzare vere e proprie magie visive.
Che per alcuni seppelliscono l’anima del film.
La celeberrima ombra del conte Orlock.
Il che è vero solo a metà, visto che non si può generalizzare. Ci sono film che sono un insieme di esplosioni, effetti speciali e computer graphic, totalmente privi di una trama degna di questo nome, e ce ne sono altri che riescono a essere ugualmente bellissimi, unendo le due cose.
Non sono mai stato un nostalgico del vecchio cinema. Mi piace valutare le singole pellicole, non la loro data di produzione.
Nosferatu il vampiro riesce a conservare un fascino assoluto, specialmente nella prima metà, ambientata sui Carpazi. Che poi è la parte di ogni trasposizione di Dracula che ho sempre adorato, trovando invece il “trasloco” londinese piuttosto noiosetto. Questo vale in tutti i film sul conte vampiro, non solo sulla versione di Murnau, tra l’altro apocrifa*.
Nosferatu è qualcosa di diverso dal cinema. Sorpassato, ma per questo immortale. Non-morto, come il vampiro. Arte, se una volta nella vita questa parola ha senso. Il misterioso attore Max Schreck, che interpreta il conte Orlock, aggiunge fascino al film. Non solo per il trucco ripugnante, ben lontano dal vampiro dandy diventato oramai iconico, bensì per tutta la leggenda che avvolge l’attore stesso. Sconosciuto, con un curriculum praticamente ignoto e un cognome dall’inquietante significato**, Scherck venne perfino sospettato di essere un vero non-morto. Leggenda metropolitana alimentata da Murnau stesso, in quale era inizialmente intenzionato a cercare un vampiro carpatico in carne e ossa per convincerlo a lavorare nel suo film. Era il 1922, e certe cose non strappavano i sorrisetti di circostanza di oggi.
Vicenda singolare che ispirò anche il film L’Ombra del Vampiro (2000), di cui trovate una bella recensione qui.
Nosferatu – Locandina d’epoca.
Come vedete, nonostante sia l’anno domini 2012, Nosferatu riesce ancora a causare ben più di un brivido e una buona dose di sense of wonder. Quindi vi invito, se volete, a rivedervelo gratuitamente su Youtube. Tra l’altro legalmente, visto che il film è disponibile per la visione gratuita su Internet.
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* Nosferatu il vampiro è “ispirato liberamente” al Dracula di Bram Stoker. In realtà, a parte i nome diversi dei vari personaggi (Dracula è Orlock, Harker è Hutter e Mina è Ellen), la trama è identica. Tanto che Murnau fu denunciato dagli eredi di Stoker per violazione dei diritti d’autore, perdendo la causa.
** Scherck in tedesco significa “Massimo terrore”.