Territori di sangue, luoghi di morte, scenografie
metropolitane che si (con)fondono nel giallo di un deserto che riporta nomi
bolaniani come Sonora, Mexico City, Monterrey, Sinaloa. Buchi neri che fanno da
sfondo a quella irrimediabile, definitiva e rassegnata narrazione di violenza che
permea queste zone di confine, di mutazione, di contaminazione tra l’America
gringa e quell’irraggiungibile spazio centromericano che le fa da contraltare
condiviso nel racconto di un orrore insondabile.
Nostalgia dell’ombra
è l’affabulazione infinita che unisce le vicende tragiche di un’anima alla
tragicità senza speranza di un luogo che quest’anima (come tutte le anime che
lo abitano) divora e distrugge. Piani narrativi e temporali che si inseguono,
fino alla rivelazione totalizzante di una storia in cui nessuno può salvarsi
perché nessuno deve salvarsi. Come le pietre portano in sé le ferite del tempo,
così le anime presentano ferite irrimarginabili che da quelle pietre nascono e
ne sono terribile chiarimento. Non esiste nessuna possibilità di fuga dai
destini incrociati che la rivelazione di una violenza immutabile trasfigura in
ombre di perdita totale.
Eduardo Antonio Parra ci presenta l’educazione omicida di un
killer professionista, figura che situa se stessa a metà strada tra il
carnefice e la vittima. Personaggio che svela lentamente la propria vita
attraverso le sofferenze feroci che ne hanno segnato (e costruito, passo dopo
passo) l’esperienza.
Un’esperienza che è comune a tutte le dolenti vite che ne
fanno da sfondo. Lentamente, per il mezzo delle parole di una narrazione
pastosa, ci appare il soffocante e fobico palcoscenico sul quale non rimarrà
altra protagonista se non la morte.
Ancora una volta l’America si scinde in ambivalente
territorio narrativo. Da una parte, a nord, le scintillanti stelle dell’immaginario
collettivo. Dall’altra, nell’immediato sud, le inquietanti ombre della fine.
Un libro.
Nostalgia dell'ombra, di Eduardo Antonio Parra (La Linea).
Magazine Cultura
Nostalgia dell'ombra, di Eduardo Antonio Parra (La Linea)
Creato il 20 dicembre 2012 da Angeloricci @angeloricciPotrebbero interessarti anche :