Nostalgie di Grazia Deledda

Creato il 22 aprile 2011 da Soloparolesparse

La lettura del mio tomo Newton dedicato a Grazia Deledda mi ha portato fino a Nostalgie.

Antonio e Regina si sono appena sposati e lui (che è romano) porta la giovane moglie nella capitale.
Lei però non si è mai mossa dal suo paesino nel Veneto e ha difficoltà (non poche) di ambientamento nella grande città (ma il problema principale è l’assillo dei parenti).
Al punto che decide di fuggire e tornare a casa.

Quando Antonio la va a recuperare si ricomincia e le cose sembrano andare meglio, ma Regina si convince che il marito la tradisca con una donna per cui lavora e il suo quotidiano si riempie di dubbi e drammatiche fantasie.

Ancora una donna protagonista dei romanzi della Deledda, ma questa volta abbandoniamo la Sardegna per spostarci sul continente.
Regina è una giovane donna che nulla conosce del mondo che circonda il suo paesino e l’impatto al seguito del marito è per lei devastante.

Due momenti diversi nel libro.
La prima parte è il racconto del suo scontro col mondo, scontro inevitabilmente perso.
La seconda è l’integrazione con questo mondo tarlata dal dubbio del tradimento. Dubbio che ancora una volta la porta alla sconfitta.

Regina è una delle donne deboli dell’autrice, incapace di risollevarsi dalle difficoltà e persino in grado di crearne lì dove non ci sarebbero.
Cuore tenero, innamorata senza mezzi termini del marito, cervello sempre in movimento.
In ogni caso inadatta al gran mondo (inteso proprio come dimensioni) che la ingloba e la soggioga.

Il romanzo è comunque splendido, ricco di una narrativa splendente e coinvolgente.

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