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Nostra Signora dei Turchi – Carmelo Bene (romanzo)

Creato il 12 ottobre 2012 da Maxscorda @MaxScorda

12 ottobre 2012 Lascia un commento

Nostra Signora dei turchi - Libro
Prima del teatro, prima del cinema ci fu il testo scritto.
La storia e’ la medesima, come potrebbe essere diversamente, la presa di Otranto risalente al 1500 da parte dei turchi che trucidarono la popolazione che non volle convertirsi all’islam e la rievocazione del destino di 800 martiri uccisi uno ad uno in un campo di grano perche’ rifiutarono di abiurare il Cristo. La strage fu immane e portata a termine con tutto l’orrore che il fondamentalismo religioso porta con se’ e nel protagonista, miracolato e sopravvissuto, il dramma di chi comprende che il suo posto doveva essere con gli altri martiri, beffato persino nella reincarnazione ai giorni nostri, tempo mescolato come il sacro e il profano, Santa Margherita che intercede nella grazia non richiesta e umanamente devastante, dislocazione junghiana che non risolve il conflitto del protagonista, tenendolo anzi in sospeso in una non-vita, una non-realta’.
Detta cosi’ pare facile ma il romanzo di Bene non lo e’, perche’ innanzitutto non e’ un romanzo, non vuole esserlo e anche questo non deve sorprendere immergendo il testo nel Bene-pensiero che al tempo della stesura del medesimo, parliamo del 1966, non poteva dirsi definito come avverra’ negli anni successivi.
Bene era ancora troppo immerso in se stesso e si confonde, fino ad un certo punto volontariamente, con la storia della sua terra e la sua terra, esiliato messo in fuga da un incontenibile genio che eppure riconosce le proprie origini e anzi ne trae forza e fierezza senza rinunciare al dubbio e alla dissacrazione.
Del resto l’ormai celebre "Monologo sui cretini" altro non e’ che un "non e’ vero ma ci credo", affrancamento da ogni definizione e di ogni suo opposto che eppure tramite sottrazione, delinea i contorni di una cultura sana che non rinnega le sue origini ma sa metterle in discussione.
Compendio del film, questo fornisce un’indelebile caratterizzazione visiva al testo e chiarisce certi passaggi che descritti a parole non rendono quanto puo’ l’immagine ma vale anche il contrario laddove alcune bizzarrie della trasposizione cinematografica, assumono nuova luce e significato una volta introdotti dal libro.
Funzionali ad un solo risultato, "Nostra Signora dei Turchi" va letto e va visto, qualsiasi ordina va bene.


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