![NOSTRO DENARO Piccione: L'era tecnocratica è la peggiore.](http://m2.paperblog.com/i/135/1351814/nostro-denaro-L-NsCJvQ.png)
Piccione: L'era tecnocratica è la peggiore.
Trasferire un conto da una città all’altra di una medesima banca ma in altra ”filiale” è un’oscura avvilente avventura. Il ”vecchio” conto va chiuso, il ”nuovo” va aperto ex-novo. Semplicissimo. Fatto è che nel ”rendiconto” mancano dieci denari. Il conto ”vecchio” è chiuso e non posso rispondere al perché mancano all’appello dieci denari. Allora? Ma! Comunque, evviva-evviva, il ”nuovo” conto è aperto. Ma, oioj-oiojjj: la ”tenutaconto” costa ben quattro denari ogni mese! Povero-me-povero-me! Come mai il conto precedente costava esattamente la metà di quello attuale? Ma… non era provvisorio? Oh… sì… c’eravamo sbagliati… ecco… firmi qui… è il nuovo contratto. E dei dieci denari, scomparsi assieme all’erroneo costo ”tenuta conto” di ben sedici denari, anziché dei giusti e corretti quattro? Ci scusi, non si trovano. Ritorni quando vuole, siamo sempre a disposizione. Il povero e rapinato, comunque anche se non si fida, esprime un mesto ”grazie” con un incerto ma rabbioso ”arrivederci” alla spudorata banca. Misera consolazione è che i denari non erano quaranta… . (Ricordo da un racconto di Tirella).
LA CANZONE DELLE BANCHE
O Italia mia, vedo le banche e i parchi
Metallici presidii e l’eccedenza
Di carte consorziali,
Ma il marengo non vedo.
Non vedo il franco e il rame and’eran carchi
I nostri padri antichi. Or senza arredo
D’oro e d’argento vuote casse mostri.
Ohimè, quante cambiali
In lunga sofferenza!
E questo è peggio
Che tutte son di deputati nostri
Ricercanti il pareggio
Delle lor tasche, a spese
Del sempre mai diletto almo paese.
Tu, di forma sol vaga,
O Italia ipotecata,
Dormi tranquilla e paga
Sì, paga, Italia mia,
Le tasse a pagar nata
Nella prospera sorte e nella ria.
-Leopardi Risorto-
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