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Not The Robots – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 09/03/2014

Cover Not The Robots

PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: 2DArray

Produttore: tinyBuild

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 12/12/2013

VISITA LA SCHEDA DI Not The Robots

Pro-1Buone meccaniche roguelike e stealth... Contro-1... Anche se si sente l'assenza di controlli adeguati alle meccaniche strategiche del titolo

Pro-2Impegnativo Contro-2Resa grafica abbastanza spartana

Pro-3Tanti contenuti e sfide Contro-3Il permadeath potrebbe risultare frustrante a lungo andare

Ormai è da un po’ che l’industria videoludica (ma il discorso vale anche per molti altri settori) si è adagiata sui proverbiali allori. Nuove IP vengono svelate e rilasciate col contagocce mentre l’originalità latita e noi dobbiamo assistere impotenti allo scempio di serie dai mille sequel, prequel e spin-off farraginosi che, lungi dall’approfondire la mitologia di un videogioco, creano principalmente confusione e trame contorte solo per avere il pretesto di rilasciare un nuovo capitolo, magari già bello che pronto. V’è chi griderà a gran voce che ormai il mondo dell’arte videoludica appartiene ai soli piccoli sviluppatori indipendenti, gli unici a poter ancora avere idee originali. Mettendo da parte le esternazioni di hipster esaltati, non possiamo comunque fare a meno di riconoscere una certa vitalità, peraltro abbastanza recente, nell’affollato sottobosco indie, con alcune piccole perle che meritano di essere menzionate e, ovviamente, giocate.

Questo panegirico, che peraltro potrebbe ben trovare autonoma dignità in una rubrica dedicata, solo per poter spiegare la reazione di malcelata sorpresa di chi scrive quando Not The Robots è stato avviato per la prima volta.

not-the-robots-evidenza

CHE BUONO QUESTO… UFFICIO!

Il titolo non è frutto di un errore di battitura. Al contrario. Riesce a sintetizzare in poche, semplici, parole l’essenza della produzione del piccolo team di sviluppo che ha creato questa stranissima rivisitazione del concetto di “roguelike“. Esatto, Not The Robots possiede tutti i crismi del genere appena citato. Ma, prima di addentrarci negli aspetti meramente tecnici, facciamo un po’ d’ordine. Dicevamo, il titolo del paragrafo spiega, in quattro parole, lo scopo ultimo del gioco. Infatti, senza troppi fronzoli o particolari introduzioni, verremo introdotti nel particolare mondo di Not The Robots per “indossare” i panni di un piccolo automa decisamente ghiotto di mobilia, PC, archivi, nonché di tutte le altre amene suppellettili che si possono trovare in un normale ufficio, il cui tragico destino è dunque quello di venire voracemente ingurgitati dal nostro affamato alter ego. Le cose, all’apparenza, possono sembrare talmente semplici e bambinesche da far storcere il naso ai videogiocatori più navigati od esigenti. Fortunatamente l’apparenza inganna.

Not The Robots, come poc’anzi abbiamo anticipato, possiede tutti i crismi dei classici roguelike, con l’aggiunta di una decisa nota stealth. Anzitutto, ogni livello viene generato in modo del tutto casuale; ciò costituisce indubbiamente un pregio in termini di longevità e di “rigiocabilità” del titolo, ma può essere visto come un cruccio non da poco, se posto in relazione con l’altra caratteristica tipica del genere; ossia la morte permanente. Gli errori, in Not The Robots, si pagano assai cari. Nel caso in cui sopraggiunga una prematura dipartita infatti dovrete ricominciare tutto dall’inizio. Non il livello sia chiaro, bensì l’intero gioco e non avrete possibilità alcuna di poter riprovare quel determinato stage teatro della vostra morte. Fortunatamente, il sistema di acquisizione dell’esperienza e dei livelli del robottino risulta esser ben studiato e prevede non solo l’ampliamento degli slot dell’esiguo inventario, ma anche una pletora di potenziamenti salva-vita, protezioni, power-ups, coperture, invisibilità temporanea, che potranno essere utilizzati alla bisogna per riuscire portare a casa, nei limiti del possibile, la pellaccia metallica.

Anche se l’obiettivo ultimo è sempre quello di fagocitare tutto (o quasi) ciò che è presente all’interno delle stanze, per superare determinati livelli si dovranno soddisfare anche altri requisiti, che varieranno in misura proporzionale alla difficoltà dello stage, come ad esempio il recupero di alcuni laptop (i quali contengono frammenti di trama che svelano il mondo di gioco), oppure l’attivazione di checkpoint in sequenze prestabilite. Il tutto ovviamente cercando di non farsi beccare da mortali raggi laser e dalle sempre più pericolose sentinelle che pattugliano gli uffici. Qui entra in gioco l’altra interessante componente che caratterizza Not The Robots, ossia quella nota strategica – o “stealth” – di cui si era fatto brevemente cenno poco più sopra. Prima dell’avvio è possibile osservare la struttura di ogni livello nonché i percorsi delle sentinelle, in modo da studiare il da farsi ed il miglior percorso per sopravvivere. Le suppellettili costituiscono non solo una fonte di cibo, ma anche un ottimo riparo dietro cui nascondersi per evitare di esser beccati. In un’ottica meramente strategica risulta quindi fondamentale saper cosa mangiare e cosa invece risparmiare. Purtroppo però emerge molto presto un difetto di non poco conto. Quando ci si avvicina ad un gruppo di mobili il gioco li seleziona automaticamente, senza alcuna distinzione. Ciò rappresenta un problema, soprattutto nelle fasi più avanzate, dove maggiormente si sente il bisogno di “scegliere” i pezzi d’arredamento da tenere come un’eventuale copertura, o per avere una più comoda via di fuga.

Dal punto di vista della resa grafica, Not The Robots non è per nulla esigente in termini di requisiti, tanto da risultare talmente leggero da girare fluido nella maggior parte dei PC in circolazione, compresi quelli con (più di) qualche annetto sul groppone. Il design tridimensionale è molto semplice e spartano, ma comunque godibile ed abbastanza curato, così come lo sono i motivetti che accompagnano i pranzi luculliani del piccolo robot. Ad ogni modo, il connubio roguelike-stealth proposto dagli sviluppatori riesce a far dimenticare i difetti di design coprendoli con una buona quantità di contenuti, di sfide extra ed una sicura, praticamente infinita, rigiocabilità.

Not The Robots – Recensione

IN CONCLUSIONE
Not The Robots si è rivelato esser un interessante ed originale titolo indie che fonde meccaniche di gioco tipicamente roguelike e stealth. Mangiare suppellettili, piante, PC e quant'altro è divertente, ma molto impegnativo. La curva di difficoltà è marcata; se da un lato la morte permanente e la generazione casuale dei livelli aiutano la longevità e la rigiocabilità è altrettanto vero che potenzialmente tutto ciò potrebbe risultare indigesto a molti, soprattutto a causa di qualche difetto nei controlli. Si sente infatti la mancanza, in un'ottica strategica, di un tasto che permette di selezionare precisamente quali oggetti ingurgitare e quali invece salvare temporaneamente. Ad ogni modo, la quantità di contenuti offerti e l'elevata rigiocabilità rendono Not The Robots un titolo da provare. ZVOTO 7
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