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Nota della Fondazione Taras sulle vicende societarie 2/7/2015

Creato il 03 luglio 2015 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
Nota della Fondazione Taras sulle vicende societarie 2/7/2015
Con riferimento alla nota diffusa questo pomeriggio dai soci del Taranto Fc 1927 Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni, l’Aps Fondazione Taras 706 a. C. intende effettuare alcune precisazioni. Ciò in ragione della “chiarezza e trasparenza” che sembrano aver animato l’intervento dei due soci di minoranza, ciclicamente impegnati a ribadire di esser disinteressati all’acquisizione delle quote di maggioranza del club.
La Fondazione Taras è orgogliosa di non aver mai distolto l’attenzione dall’unico obiettivo che conta: il bene del Taranto FC 1927. A questo traguardo il trust tarantino ha rivolto e rivolgerà sempre il suo intero operato, che va difeso con forza da chi vuol metterlo in dubbio con discrediti di ogni tipo. Da qualche tempo, a livello pubblico, ci viene domandato a chi abbia giovato la presenza dei tifosi nel club. Vale forse la pena ricordarlo, sia pur sommariamente, per placare le congetture di chi si esprime con troppa leggerezza, trasfigurando, forse volutamente, i fatti di questi ultimi anni.
In primo luogo, non si deve dimenticare che anche grazie alla Fondazione Taras è stato possibile raccogliere i fondi necessari per azionare il lodo Petrucci nel 2012 e che se è ancora possibile discutere di calcio a Taranto, lo si deve anche a questo trust di tifosi. Non si trascuri, poi, che la Fondazione è l’unico socio ad aver partecipato a tutte le ricapitalizzazioni del club, versando denaro nelle casse societarie e contribuendo, per questa via, alla sua stessa esistenza materiale. Non si ignori, infine, il ruolo di vigilanza esercitato dalla Fondazione Taras sui conti della società, il cui esito più chiaro è stato il noto comunicato del dicembre 2013, incui la proprietà rossoblù fu invitata a rivedere i propri piani di spesa per via di una situazione debitoria fuori controllo.  La denuncia pubblica della Fondazione Taras fu oggetto di feroci critiche e rimase purtroppo inascoltata, con la conseguenza che, al 30 giugno 2014, il Taranto Fc 1927 aveva accumulato quasi 600 mila euro di debiti.
È opportuno partire da qui, allora: solo grazie alla presenza di consiglieri di espressione della Fondazione Taras in seno al cda del Taranto Fc 1927 è stato possibile permettere alla tifoseria rossoblù di conoscere le notizie che riguardavano la gestione del club; solo grazie all’azione dei tifosi è stato possibile non disperdere le energie e gli sforzi fatti nel 2012, garantendo la continuità del calcio a Taranto; solo grazie alla presenza di un rappresentante dei supporters negli organi dirigenziali è stato possibile lanciare l’allarme sui conti del club nel dicembre 2013.
Esercitate le premesse dovute, la Fondazione Taras vuole ricordare pubblicamente che durante la scorsa estate si era resa disponibile a un confronto con i soci Zelatore e Bongiovanni, che in un primo momento si erano detti interessati a trattare, in associazione con altri imprenditori, l’acquisto delle quote di maggioranza del club, salvo poi comunicare pubblicamente il proprio repentino disimpegno.
L’acquisizione del club da parte di Domenico Campitiello, secondo Zelatore e Bongiovanni, sarebbe avvenuta “con una cifra pressoché simbolica”; i due soci, tuttavia, non sottolineano con sufficienza che il nuovo proprietario si accollò, all’atto d’acquisto, l’intera massa di 600 mila euro di debiti prodotti dalla pregressa gestione, nei cui confronti la Fondazione aveva già manifestato le sue critiche.
Con riguardo all’attuale situazione economico-finanziaria, la Fondazione Taras non è stanca di ricordare che il presidente Domenico Campitiello è stato sollecitato, anche attraverso una pec, a consegnare una situazione aggiornata dei conti al 30 giugno 2015. Il quadro finanziario, in via di definizione, è atteso entro pochi giorni. L’ultimo controllo sui conti del club, effettuato a marzo 2015 dal Sindaco monocratico, ha fatto emergere la situazione di una società sana, il cui debito iniziale di 600 mila euro risultava largamente abbattuto e in cui gli impegni correnti della stagione erano rispettati con puntualità. In questo senso, la scelta della Fondazione Taras dell’estate del 2014 di preferire, tra quelli che s’affacciarono all’acquisto del Taranto Fc 1927, l’unico imprenditore con adeguate garanzie economiche, fu davvero “lungimirante”.
Le successive determinazioni del presidente Domenico Campitello, che, in contrasto con i suoi stessi proclami pubblici, ha scelto di disimpegnarsi dal club, appartengono a una scelta personale, assunta dopo una «riunione con se stesso», come affermato dall’interessato nell’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno il 1° luglio 2015.
Quanto ai presunti ostacoli alle attuali trattative in corso, merita di essere osservato che, dalla stessa intervista a Domenico Campitiello, si evince l’entità complessiva del debito attuale del Taranto Fc 1927, quantificato dal presidente in una cifra non eccedente i 120 mila euro, nonché la sua disponibilità a garantirlo mediante una fidejussione.
Qualsiasi trattativa per l’acquisto del pacchetto di maggioranza del Taranto FC 1927, quindi, può procedere senza alibi, da parte di nessuno.
Ai soci Zelatore e Bongiovanni e ai tifosi tutti va ricordato che la cessione di quote è un atto privatistico tra due parti e, in questo, gli organi sociali del Taranto Fc 1927 – compreso il Sindaco –  non hanno diritto di intervento. D’altra parte, sino ad ora, la Fondazione Taras è l’unico socio che ha manifestato pubblicamente e in linea con l’intero sentimento della tifoseria la propria rinuncia al diritto di prelazione in presenza di manifestazioni di acquisto concrete da parte di acquirenti che abbiano come primo obiettivo la domanda di ripescaggio.
Ancora una volta, questo trust di tifosi è pronto a fare la sua parte, privilegiando azioni concrete alle polemiche e invitando tutti coloro che hanno cuore le sorti del Taranto a contribuire al raggiungimento del comune obiettivo.
da: fondazionetaras.it

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