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Note a Margine

Creato il 23 novembre 2012 da Chiamateismaele @ChiamateIsmaele

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Alcune riflessioni critiche portate avanti in privato, mi hanno spinto a precisare alcuni punti ed aprire ulteriormente lo spazio di condivisione sulle primarie come strumento democratico. Naturalmente chi conosce lo stile di scrittura che contraddistingue i recensori del Blog, avrà riconosciuto le finalità esclusivamente indirizzate alla scelta del candidato preferito e preferibile.

Il focus era chi scegliere tra i candidati in lista per le primarie del Centro-Sinistra, non stabilire autorevolmente cosa fosse o meno la Sinistra.

La prima critica sollevata è proprio sulla definizione di Sinistra e Centro-Sinistra. Cosa intendiamo per Sinistra e cosa intendiamo per Centro-Sinistra? Difficile definirle e trovare una posizione comune che non sia troppo lontana nella storia oppure troppo lontana dalla realtà effettiva delle cose. In effetti nel mondo anglosassone ma anche negli Stati Uniti d’America, eccetto qualche addetto ai lavori, disconoscono la definizione di Sinistra. Soltanto nei paesi “latini” si può immaginare una comunità che si riconoscere nel termine Sinistra, tuttavia perfino molti paesi latini avrebbero difficoltà a capire, invece, il termine Centro-Sinistra. Personalmente (sfuggendo alla classica interpretazione che la definisce come quella parte del parlamento, i cui settori dell’emiciclo  sono alla sinistra del presidente) per Sinistra  intendo la conservazione dei valori fondanti della Resistenza – espressi tramite Antonio Gramsci, Luigi Pintor tradotti in un linguaggio contemporaneo da Pier Paolo Pasolini e riconnessi all’ordine mondiale tramite la necessità di mettere al centro del dibattito: i Beni Comuni.

Potrebbero esserne l’eterna ed estrema sintesi di quel percorso: la diffusione dei diritti civili ad un livello sempre più alto ed una distribuzione delle risorse economiche quanto più equa.

Difficile trovare invece una definizione di Centro-Sinistra o Colazione Allargata. Dopo tutto come si fa a credere in un progetto politico che ha permesso,  presumibilmente, ad un personaggio come Lusi  di sottrarre circa 12 milioni di € alla collettività (deve ancora essere valutato dalla magistratura)? Ed è proprio questo il messaggio dell’ultimo intervento, non è possibile sostenere ulteriormente questo tipo di gestione MA bisogna cogliere l’opportunità delle primarie. Non si voleva disquisire su una definizione di Sinistra, ma sulla necessità di riconquistare la storia di quella tradizione attraverso l’opportunità che ci viene data. Ed é chiaro che quando Renzi dichiara che Obama è l’obiettivo finale a cui arrivare, rivela la mancanza di un programma adatto alle esigenze europee ed italiane.

Le critiche successive quindi sono:

l’impossibilità per la Coalizione di Centro-Sinistra ad essere l’unica sorgente di diritti;

la poca validità di strumenti come la patrimoniale o la Tobin Tax;

la vuotezza dei dibattiti e delle proteste di piazza Vs una revisione tecnico-pratica dell’economia mondiale.

In effetti non è possibile avvalersi del primato di sorgente dei diritti per nessuno. Nemmeno per Vendola. Ma se guardiamo ai paesi Scandinavi ad esempio dove si sono contrapposti governi conservatori e progressisti, notiamo come una base di diritti minimi e garantiti per tutti sia stata mantenuta sempre da tutti i governi più o meno progressisti. E questo è stato possibile, anche, perché i valori socialisti si sono radicati nella società e nelle strutture di decisione.

La Tobin Tax non è uno strumento fiscale per aumentare le entrare, ma uno strumento normativo che circoscrive i termini per le speculazioni finanziarie. La patrimoniale può generare una fuga di capitali, ma stabilisce il principio che per ripartire tutti devono fare sacrifici. Non si vince una corsa con delle scarpe rotte. Possiamo discutere se sia una politica che aumenti o meno stabilità per il fisco, ma una cosa è certa una patrimoniale progressiva i cui fondi vanno esclusivamente in Ricerca e Sviluppo, genera effetti positivi sul lungo periodo (si pensi alla Corea del Sud).

È vero che le proteste in cui si spacca tutto, spesso diminuiscono l’impatto delle ragioni della protesta. Ed è per questa ragione che bisogna identificare un canale di comunicazione alternativo ma che contenga ancora una direzione politica. Se da una crisi finanziaria, siamo arrivati a parlare di crisi del debito, forse l’ambiente da modificare è proprio la struttura produttiva che sta alla base di questa crisi. Ma se il nostro modello di sviluppo è fallimentare, che senso ha proporre strategie di Revisione che si riferiscono ad un modello fallimentare?



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