Non le ragioni per essere felici, di quello è pieno il mondo, e so di cosa sto parlando. Direi la luce, l'acqua, gli odori, un volto che ti si rivela amico.C'è anche quell'altra vicenda della nota stonata, della storia che tessi, tessi, ma non ricomponi. Quella successione balorda di suoni senza un racconto che tu comprenda. Ma la musica è così, non ti arriva finché non comincia a parlare di te, e allora parla, parla, bla bla bla, ma è a un certo punto che tu ti metti ad ascoltarla. E non è tardi, anche se forse, anzi certo: non c'è più tempo per danzarvi.
Solo, non è detto si sia sempre pronti ad alzarsi per tempo, a scegliere il giusto brindisi e il sorriso a cui dedicarlo. Non sempre siamo in grado di ricostruire la storia così come siamo, con le tinte che meglio si accordano, gli strappi, il dubbio che stiano suonando per te, e non per altri, il dubbio che sia tu a dover suonare, solfeggio o meno, e anche se la tua musica non è quella per cui qualcuno, all'improvviso, penserebbe a te.
Chissà di che musica risuona la mia felicità.





