prigione.
Carissima Giulia, in un recente colloquio Tatiana mi ha fatto un quadro discretamente buio del tuo stato d’animo e delle tue condizioni di salute. In una lettera precedente mi aveva informato delle malattie che hanno colpito tanto Delio che Giuliano. Mi è sembrato però che la stessa Tatiana sia scarsamente informata e solo per via indiretta e non so che giudizio farmi. Mi sembra spaventosamente lontano il tempo in cui mi assicuravi che non mi avresti mai tenuto nascosto niente riguardo alla salute tua e allo sviluppo dei bambini. Si vede che hai cambiato d’opinione e qualche ragione ci deve essere per questo cambiamento, sebbene io non riesca a immaginarla. Penso che veramente devi stare molto male, devi essere molto stanca. Ma perché non farmi sapere qualche cosa, perché fare aumentare il senso dell’impotenza che già mi viene da tutte le limitazioni di volontà e di libertà a cui sono stato condannato dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato? Se Tatiana non fosse stata in Italia e non mi avesse informato di quando in quando, non so cosa avrei dovuto fare; forse avrei ricorso al consolato. Io penso che tu devi fare un grande sforzo su te stessa e informarmi con molta sincerità e franchezza delle tue condizioni e di quelle dei bambini, senza nascondermi proprio nulla; io sono ridotto in tali condizioni che preferisco ricevere cattive notizie al non ricevere notizie affatto, ciò che mi fa pensare alle cose peggiori. Aspetto. Ti abbraccio. Antonio. Cinque maggio 1930.
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GLOSA
Le nostre vite son fiumi
che finiscono nel mare,
che è la morte. Gran poesia!
Tra i poeti a me cari
Manrique ha un altare
dolce gusto di vivere:
brutta scienza di scorrere,
cieco fuggire al mare.
Dietro la paura di morte
sta la gioia dell’arrivo.
Grande gioia!
Ma l’orrore di tornare?
Grande pena!
-Antonio Machado-
da Umorismi,fantasie,appunti. (Le grandi invenzioni).
- il coraggio di Zoe.
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