Non mi sei stato avaro di notizie
Signore, e ti ringrazio, fatto ambiguo
anfibio, da opportuni richiami.
Come quando sicuro sulla prima
distesa femmina ingrandivo, al sole
marino, fu pietà misericordia
della tua mano vigile a frugare
la sabbia tormentata da due corpi
la carogna sapiente illuminando
rifiutata da un mare di tempesta
e il mio seme vitale, fuggitivo,
tra i vermi ti è piaciuto mescolare.
O d'inverno le notti quanto sento
cedere la mia schiena, nelle pause della città,
e penso che porterò mia madre a Milano
a darmi una mano, che chi sa che il suo grembo non abbia
degli altri alimenti – e ti vedo seduto vicino
suonarmi i campanelli come uno gnomo dispettoso
e penso che porterò mia madre a Milano
a darmi una mano.
1949/1953
Elio Pagliarani, Tutte le poesie, Garzanti, Milano