Notizie dal fronte

Da Sfollicolatamente
Quindi io da circa 24 ore sarei dottoressa.
Il mio nome e' Sfolli, Dott. Sfolli. Che sfiga pero', in italiano gia' sarei stata dottoressa otto anni fa.
Dopo anni e anni di smadonnamenti per tecnologie che non funzionano, di pseudo dialoghi surreali con addetti all'informatica nelle scuole (mai conosciuto gente piu autistica di cosi, e io con gli studenti autistici veri ci ho pure lavorato), di tediosissime letture di libri di statistica con testa penzolante e bolla colante come nei fumetti, eccomi qua, alla casella di partenza, di nuovo dottoressa.
E con questo, si chiude una fase della mia vita: quella della studentessa con la sindrome di Lisa Simpson. Addio Lisa Simpson, benvenuta desperate housewife!
Ma andiamo con ordine.
Ieri mattina, come da copione, alle 6:30 ero a letto (da sola perche' Dear Husband era gia' partito per un'altra trasferta), occhi sgranati a fissare il soffitto, intenta a raccogliere le forze prima della battaglia. Mi alzo, mi faccio un te allo zenzero e cardamo (quello per i momenti speciali), e comincio il giro dei vostri blog. Forse voi non mi avrete vista, ma io mi aggiravo tra di voi come una silente anima in pena, incapace di proferire parola, a caccia di distrazione e conforto. E infatti il conforto e' venuto, in tutti i vostri messaggi che piano piano mi arrivavano e mi dicevano che sarebbe andato tutto bene!
Poi comincia la routine di yoga, con l'Orchestra di Piazza Vittorio in sottofondo, in loop, per darmi la carica (a me le musicchette zen trasformano in una feroce gorgone a tre teste, quindi meglio evitare e mettere qualcosa di un po' piu upbeat).

Tigro intanto mi si struscia addosso proprio mentre cerco di mantenere le mie rutilanti posizioni da contorsionista - e come posso io rompere l'armonia di una sequenza di yoga che si tramanda incorrotta da millenni, per allontanarlo da me? Giammai. Per cui mi sono spupazzata il Tigrone struscione, e via, added bonus, che oggi e' un'eccezione e me lo merito, alla faccia della toxoplasmosi.
Alle ore 11:00 decido che e' ora di indossare la mia tutina fluo' armatura da donna in carriera firmata Professionalita' & Self control, e di buttarmi nella tempesta che mi aspetta la fuori.
E cosi, fischia il vento/infuria la bufera/fari rotti/eppur bisogna andar.
E' un miracolo che io sia arrivata incolume in universita', essendo la nostra vecchia Citroen stata vittima di una violenta colluttazione con un rovo insidioso durante l'addio al nubilato di due settimane fa.
E se la Citroen non aveva le frecce funzionaniti, e' colpa del rovo, ovviamente, non delle tre dementi che all'interno della suddetta auto cercavano di capire come accendere il navigatore satellitare, di mangiare tortini, e di escogitare diabolici giochi per la malcapitata futura sposa, parlando a 1000mila parole al secondo ad un gaziolione di decibel, all'unisono, mentre una di loro, una a caso, eh, pilotava l'abitacolo facendo slalom tra vacche e agnelli, e cercando di evitare la strage degli innocenti.
Dunque, grazie ad in puntuale quanto inaspettato intervento divino, riesco a guadagnare la mia postazione al di fuori della Stanza Blu. Che sembra una figata, la Stanza Blu: una di quelle stanze a tema nella spa dei vostri sogni, con cromoterapia, cascatelle d'aqua, getti di vapore e canti di balene in sottofondo. Ma in realta', questa e' la Stanza delle Torture, ossia quella dove molti martiri prima di me sono passati alla gogna.
Non appena le mie relatrici, Good & Bad Cop, mi raggiungono per sedersi una alla mia destra e una alla mia sinistra ("per farmi coraggio", dicono loro; "per braccarmi nel caso io me la svignassi", penso io), emerge dall'ingresso principale Spietata Cacciatrice, in tutto il suo ariano terrore. La valchiria, bionda e possente, brandisce la mia tesi come una letale arma a doppio taglio. Io mi aggrappo alla mia copia e mi faccio scudo.
Scambio di formalita', sorrisi da giano bifronte. Purtroppo, mi comunica, Forca Sanguinaria ha avuto una pessima notizia questa mattina, qualcuno nel suo clan e' stato rapito dagli dei dell'Ade, o qualcosa di simile, e Forca Sanguinaria e' ancora intenta a presidiare lo sgozzamento di un agnello immacolato per favorire l'intercedere delle anime nell'al di la'. Un attimo e sara' da noi, pronta a dedicarci tutta la sua attenzione di somma sacerdotessa.
Io ribatto che si prenda pure tutto il tempo che le serve, che la mia immolazione discussione puo' anche aspettare. Intanto, dentro di me parte una serie di imprecazioni alla Trinita' del Dottorato (Beata Procrastinazione, Spirito Fumogeno & San Masochismo), che se mi osano cancellare la discussione per la terza volta, a due minuti dall'ingresso nell'arena delle belve, io faccio una strage. Ma ecco emergere Forca Sanguinaria, che senza nemmeno un cenno, sfodera dal mantello un pesante mazzo di chiavi, ed ecco aprirsi, solenne, il sesamo della Stanza Blu.
Venga, Sfolli, venga pure, si metta a suo agio, dice Spietata Cacciatrice. Forca Sanguinaria non proferisce parola, evidentemente e' ancora assorta dai drammatici eventi di pocanzi, e sta ponderando un baratto con Caronte: io ti immolo la Sfolli, tu mi ridai il mio parente. L'idea la ringalluzzisce assai, perche' dopo una breve introduzione sulle regole della battaglia, si lancia in un attacco ravvicinato, facendo roteare un libro di statistica che si staglia sul cielo in fiamme. Io volteggio con carpiato in aria, e la palla chiodata atterra a due millimetri da me. La terra trema, io e la mia armatura riguadagnamo l'equilibrio flettendoci come un fuscello che si piega ma non si spezza, tendo il braccio verso Spietata Cacciatrice, e con la mano tesa le faccio cenno di farsi sotto. Welcome to the Matrix. Sotto a chi tocca.
Tre ore dopo, un tronco umano lascia la Stanza Blu, incurante di sete, fame, e bisogni corporali, e si diregi come un automa verso la tana di Good Cop, dove attendera' di essere richiamata da Spietata Cacciatrice e Forca Sanguinaria per il Verdetto Finale. Il tronco umano e' sereno e soddisfatto. Addirittura fiducioso. Dopo tutto, si e' difesa al meglio delle proprie capacita'. E questo, per il tronco umano, puo' bastare.
In realta', questo non e' stato sufficiente a garantire le tanto agognate minor corrections. Eh, si, mi sono beccata le major corrections. Ma poteva andare peggio. Potevano usare le armi chimiche, o sterminarmi con una bomba H. Ma non l'hanno fatto. Evidentemente le mie abilita' fumogene hanno annientato i dispositivi di innesco. E alla fine, me la sono cavata senza grandi critiche al mio quadro teorico, o ai miei schemi di codifica, o alla quantita' e qualita' dei mie dati empirici. Quindi, per quanto mi ci occorreranno mesi per far fronte alle (principalmente pedanti) critiche che mi sono state rivolte, la maggior parte del lavoro e' fattibile in modalita' pilota automatico. Ovvero musica di sottofondo, cervello in stand bye, e via.
Ce la posso fare.

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