Mi ricordo da piccolino il cielo stellato.
Era bellissimo.
D’estate soprattutto, quando avevo la possibilità di restare fuori fino a sera inoltrata, mi fermavo spesso con i miei amici e tutti con il naso all’insù, seduti su un muretto di una delle tante case in costruzione, guardavamo le stelle.
A mano a mano che la luce del sole si affievoliva e l’oscurità della notte prendeva il sopravvento, il cielo nero si riempiva di infiniti e luminosi puntini splendenti.
A quell’età (forse soprattutto a quell’età), quando ancora la meraviglia della natura toccava nel profondo il nostro animo, quello era uno degli spettacoli più belli.
Le strade poi non erano illuminate!
Ogni tanto un lampione solitario faceva capolino da quelle più grandi, ma la notte era veramente buia.
E le stelle di conseguenza erano ancora più luccicanti!
E noi tutti con il naso in su, a fantasticare, affascinati da quel pulsare di vita sconosciuta, a parlare di marziani e di astronavi, a dire la nostra con la ferma convinzione di essere degli esperti di astronomia.
Poi, dalle prime grida della madre di turno che chiamava a casa, ci accorgevamo che era tardi.
Era il brusco risveglio che ci costringeva ad interrompere i nostri sogni ad occhi aperti.
Con tristezza e malinconia inforcavo la bicicletta, attaccavo la dinamo nella ruota anteriore ed una fioca luce si accendeva appena dopo la prima pedalata.
Fischiettando e pedalando piano piano mi dirigevo verso casa dopo aver salutato tutti i miei amici e aver preso appuntamento per il giorno seguente, subito dopo colazione.
Ero triste.
Ma anche contento perché sapevo con certezza che dopo poche ore di sonno avrei di nuovo rivissuto un’altra intera giornata di giochi.
Sospirando scendevo dalla bicicletta per aprire il cancello di casa che era chiuso.
L’oscurità era ancora più fitta.
Un’ultima occhiata al cielo, pieno di stelle sfavillanti.
Ma cosa succede? Che meraviglia è questa?
Abbasso lo sguardo e le migliaia di fulgidi puntini che brillavano alti in cielo un attimo fa ….ci sono ancora….sono ad altezza uomo….ma ….
…poi le riconosco e un sorriso radioso esplode nel mio viso di fanciullo.
Centinaia e centinaia di lucciole incantate mi danzano intorno.
C.