(Nuit et brouillard)
Visto qui, in lingua originale sottotitolato.
Un documentario sui campi di sterminio nazisti. Di fatto non dice nulla di nuovo, anzi è tutto già sentito e già visto, ma va notato l'anno di realizzazione. A dieci anni dalla fine della guerra questo è stato uno dei primi tentativi di parlare della shoa su larga scala.
Resnais, nasce come documentarista, e se il risultato di questo corto risulta un pò affettato credo sia un effetto voluto.
Una voce piatta parla enfaticamente dei fatti terribili accaduti nei campi, con parole elevati e tono costante; a questa fa da accompagnamento una musica sempre dolce. Resnais registra a colori alcune sequenze con macchina da presa in movimento dei campi di concentramento più comuni, quello che mostra è un'immagine statica di strutture anonime, in disuso da anni, immerse nel verde e nelle campagne. A tutto questo discorso pacificato fanno da contraltare le immagini originali, alcuni brevi filmati o semplici fotografie, tutto in bianco e nero; una sequenza di immagini che si fanno via via sempre più impressionanti, e quando si arriva alle (oggigiorno) note sequenze delle montagne di cadaveri scoperte dagli alleati l'impatto è notevolissimo.
Un documentario che non aggiunge nulla a quello che già si sa, ma che riesce ancora a colpire.