Magazine Cultura

Notte taglia S

Creato il 07 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Fischiano i freni, le valigie traballano. Il caffè è un ricordo. Finestrini sporchi da dentro e da fuori, forse l’odore sarebbe stato più accettabile nel vagone fumatori, corridoi pestati da milioni di viaggiatori con le loro terre attaccate alle suole. Una convalida che ti riporta a ripassare mentalmente l’alfabeto delle cose da fare tutti i giorni, prima che sia domani, fino alla prossima convalida. È Settembre, le maiuscole dei nomi dei mesi ti hanno sempre spaventata. Vogliono dire che sono importanti, che è importante il tempo che passa. Ma non sono ancora obbligatorie.

Il vento spinge persone le une contro le altre, le persone sbattono, ma non si incontrano.

Chi ti aiuterà a dimenticare, chi sarà la cassa armonica per i tuoi desideri, chi ti vorrà sfilare anche quell’anima che tieni stretta più di tutto, più sotto di sotto? Ripensi al tuo alfabeto, questa volta al contrario, uno scossone ti infastidisce. Come la calligrafia del medico, come la sveglia che suona, come quando lui stringe la bocca e il viso gli diventa quadrato, quadrato duro. Interruzioni.

Ma le tue di felicità. Stiamo lavorando per voi, ci scusiamo con il pianeta intero per il disagio. La gente comincia a svegliarsi, si allunga, si chiede che ore siano. Molti si agitano per uscire prima degli altri e guadagnare i minuti necessari da perdere poi in attesa del taxi. Realizzi che le vacanze sono appena terminate eppure sei stanca. Siamo tutti stanchi, già stanchi a Settembre, anche con la minuscola, sempre stanchi di essere stanchi, più che altro.

Ma adesso vai, consumi le rotelle alla tua Carpisa a prova di bomba, sposti il disagio nascosto sotto le palpebre, quello di essere impreparata. Una vita sentimentale con la trama che assomiglia a “La spada nella roccia”, un sole di mezzanotte che gli altri non vedono. Hai la tipica fisionomia di quelli che hanno bisogno di Lourdes. Forse una doccia basterà. Scrivi su pagine già scritte, ritiri da un conto con il saldo negativo, pretendi spazi nel cuore di qualcuno che il cuore non ce l’ha più, stringi nodi nella gola che non posso essere chiusi di più. Lo sconto sulla benzina non basterebbe per farci andare più lontano, forse neanche la penna che ti ostini a tenere in mano.

Le luci di Santa Maria Novella sono un tuffo tra le tue stesse braccia, non devi restituire niente. “Distratta” è il tuo titolo. Dio t’ha fatto una notte taglia S, troppo piccola per noi, pure per le lacrime.

Non importa se stringe un pochino. Guarda che sei in onda, che sei in streaming, che sei in tempo reale: dalla parte dell’ossigeno.

Bentornata a casa.




Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :