per me calcisticamente parlando è esistita soltanto una nazionale da ricordare: quella di Roberto Baggio. sì lo so sono indietro di anni luce, oggi facciamo il tifo per ben altri campioni. ma lasciate che vi racconti il perchè.
sono fuori razza. a casa tutti tifosi. tranne me. non perchè non fossi appassionata al gioco del pallone, anzi. purtroppo erano le contingenze che venivano a crearsi a dare un brusco arresto al tifo. e dire che sono cresciuta nel mito di Maradona. in ogni caso, le partite degli Azzurri le ho vissute sempre al cardiopalmo e non per il brivido decretato dai calci di rigore…quelli arrivano sempre bene o male. ma per tutto il contorno! ad esempio…quando ci furono gli Europei del 2002 -caspita quanto tempo è passato!- io avevo da poco trovato lavoro. in un cantiere archeologico. cioè nel bel mezzo dell’hinterland napoletano tra bufale e carciofi. e cosa succedeva verso mezzogiorno? gli operai posavano gli attrezzi e noi archeologi ci riunivamo in ufficio a guardare l’Italia in estremo Oriente. il bello era che a quei tempi la paga era a giornata di lavoro. e perdere mezza giornata in questo modo così voleva dire tantissimo. per non parlare delle mille cose lasciate in sospeso al cantiere, il ritorno a casa affaticata per un pugno di mosche, l’incertezza delle successive giornate lavorative legate strettamente all’andamento delle partite. e ai risultati. e dunque tifai contro. e come me tantissime mie colleghe. che del calcio non ne facevano una questione di vita o di morte come gli operai, piuttosto desideravano salvaguardare il posto di lavoro e lo stipendio a fine mese. insomma tirammo un bel sospiro di sollievo con l’eliminazione dagli Europei!
cmq potete star tranquilli, oggi come oggi le archeologhe non sono più sul piede di guerra. la loro ira funesta non si scatenerà sui nostri calciatori perchè le partite di questi Europei sono giocate in orari ben più civili dei precedenti!