Notturno
Creato il 13 ottobre 2012 da Narratore
@Narratore74
Formato: Brossura
Lunghezza: 382 pagine
Prezzo:
8,26 €
Lingua: Italiano
Autore: Isaac Asimov - Robert Silverberg
Link per l'acquisto: Notturno
Recensione
apparsa in origine sulla blogzine Il futuro è tornato.
Premessa
Il romanzo di cui
vado a parlarvi è in realtà tratto e ispirato dal racconto omonimo, scritto da
Asimov, nel lontano 1941. Del racconto originario è stata mantenuta
l’ambientazione, una parte dei personaggi e il concetto di base, così come i
nomi e alcuni particolari.
Tutto il resto è
materiale nuovo che va ad approfondire quel contesto tanto intrigante creato da
Asimov.
Sinossi
Su Kalgash, un
pianeta del tutto simile al nostro, non scende mai la notte. Sei soli fanno si
che il buio sia qualcosa di sconosciuto, temuto, inimmaginabile.
Ma quando un gruppo
di scienziati fa una scoperta allarmante, allora tutto crolla.
Le sicurezze fino ad
allora inattaccabili si fanno labili, la discesa verso la follia inizia il suo
cammino e l’unica cosa che sembra avere ancora senso è il vano tentativo di
mettere al sicuro la loro intera civiltà.
Così, quando la
notte arriva, portando con se le stelle, tutto si vanifica in un delirio di
fuochi e di pazzia, un delirio che porterà l’intera popolazione di Kalgash
davanti ad un bivio…
Impressioni
Ho questo libro in
libreria da parecchi anni e colpa di spostamenti, rimaneggiamenti e altre
movimentazioni, era finito in fondo ad uno scaffale, dimenticato, impolverato.
Quindi è facilmente intuibile che quando, alcuni giorni fa, me lo sono
ritrovato fra le mani, il mio stupore fosse ai massimi livelli.
La decisione di
leggerlo è stato l’inevitabile passo successivo e… spettacolo!
Asimov e Silverberg,
i due autori che hanno firmato questo romanzo, si sono dati un sacco da fare
per ricreare un mondo realistico, distante anni luce dal nostro ma talmente
simile da diventare difficile, in alcuni passaggi, distinguerlo dalla Terra. I
suoi abitanti sono come noi, fanno le stesse cose che facciamo noi, con la
differenza che loro non sanno cos’è il buio, non conoscono le stelle e il cielo
che appare a noi ogni notte.
Ed è proprio questo
il fulcro di tutta la vicenda, il perno su cui girano i personaggi.
Perché se sembra
possibile combattere il buio e i suoi effetti sulla psiche delle persone, altro
discorso è invece dedicato alle stelle, al significato della loro apparizione e
a quello che potrebbero provocare nell’animo e nella mente di chi le osserva.
Inutile dire che si
tratta di un romanzo complesso, che affronta temi molto differenti fra loro e
possiede una profondità decisamente ampia, che nulla a che vedere con il
semplice narrare degli eventi.
Diviso in tre parti
distinte, Crepuscolo, Notturno e Alba, ognuna delle tre sezioni affronta un
preciso momento e un lato della vicenda, osservandolo da punti di vista
diametralmente opposti e stati d’animo spesso contrastanti.
In Crepuscolo
veniamo a conoscenza dell’eclisse, di quello che potrebbe provocare il buio e
di quanto, nel corso della storia, questo evento sia stato catastrofico.
Facciamo anche la conoscenza del culto, una sorta di religione che professa
l’avvento delle stelle e la conseguente fine del mondo.
Ecco, in questo
primo approccio le sensazioni che ne ricaviamo sono molto simili alle nostre,
soprattutto ora che siamo vicini alla fatidica data del 21 dicembre. Da ogni
parte ci sono persone che profetizzano chissà quali sciagure, scienziati pronti
a ergersi verso l’una o l’altra tesi, e un sacco di persone che se ne
infischiano bellamente, giustificando il tutto come assurdità. E potrebbe anche
andare bene così, se non fosse che l’eclissi arriverà e di danni ne farà
parecchi.
Cosa che accade in
Notturno, dove i personaggi introdotti nella prima parte si trovano ad un passo
dal momento fatidico, frustrati per non aver trovato nei governi e
nell’opinione pubblica quella considerazione necessaria per prepararsi
all’evento. Soprattutto sul lato mediatico, vediamo Theremon, uno dei
protagonisti, fautore forse della più intensa campagna denigratoria verso
scienziati e profezie, arrivando al punto di sminuire in maniera quasi
clownesca tutta la vicenda. Ecco, questo è un particolare che mi ha inquietato,
visto che come ho detto prima, quello che leggiamo, seppur ambientato in un
mondo di fantasia, è attuale, possibile, e perciò fa paura.
Ma non importa,
nulla di quanto detto potrebbe preparare le persone allo spettacolo
terrificante che viene dal buio, che porta con se migliaia di stelle e una
consapevolezza nuova e deflagrante. Ecco, questo è anche il momento in cui
dobbiamo chiedere alla nostra mente di fare uno sforzo notevole, quel salto
necessario per capire l’intero contesto.
Perché le stelle noi
le conosciamo, le vediamo ogni giorno e sappiamo essercene milioni. Ma su
Kalgash questa consapevolezza non esiste, nessuno di loro ha mai visto nulla al
di fuori dei sei soli che illuminano il pianeta in ogni momento e perciò, la rivelazione
dell’infinito e l’apparizione delle stelle, ha come unico effetto possibile il
disorientamento, l’annichilimento della psiche e della razionalità.
Lo scoprire di
essere piccoli in confronto alla vastità dell’universo è spiazzante,
incontrollabile e spietata. Ed è questo a fare il maggior danno nella mente
delle persone.
La pazzia dilaga,
così come l’assurda ricerca di una fonte di luce nel fuoco purificatore con cui
spegnere quella luce innaturale che proviene dal cielo e che tanto dolore sta
provocando. Incendi, assassini, atti di violenza e legioni di persone che in un
attimo hanno perso ogni barlume di umanità sostituendola con una rabbia che non
sembra avere limiti.
La lunga notte non
ci viene mostrata, se non in pochi e rari sprazzi visionari, e con Alba
arriviamo direttamente al mattino, al primo giorno di un nuovo mondo. Un mondo
trasformato, reso irriconoscibile e le cui ferite ancora bruciano.
E lo faranno per
molto tempo…
Le persone, almeno
la maggior parte di loro, è mutata, resa indifferente da quello che avevano
solo poche ore prima. Ora il loro unico interesse, o l’unica paura se vogliamo,
è il buio e le stelle. Una paura atavica marchiata a fondo nelle loro anime e che
modificherà per sempre l’assetto della civiltà.
Non esistono più
limiti o principi morali, tutto è animalesco, violento, duro, e ci viene
sbattuto in faccia nemmeno stessimo leggendo un romanzo horror. E forse è
proprio questo che fa più male, il vedere questa storia come un fatto
possibile, indifferentemente dalle cause che l’hanno provocato.
E l’essere umano che
deve ripartire, trovare la forza di risa-lire il baratro più profondo in cui è
precipitato e scoprire come fare tesoro di ciò che ha dolorosamente vissuto.
Come dicevo, un
libro davvero complicato, che si presta a numerose chiavi di lettura ognuna
legata a doppio filo con le altre.
Un resoconto
violento di una civiltà che crolla, seppur avessero mostrato una forza
invidiabile e una costanza assoluta. Perché tutti possono cadere, tutti possono
farsi male, ma è come ci si rialza che fa la differenza...
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