(Chopin, op. 9, n. 1)I sogni mi lasciano più povero, con tutto il fardello della nostra poesia.
Quei ricordi che si stratificano sulla pelle, quella vita che ti attraversa strisciando e si ferma a guardare proprio te, a cingerti, a sedurti con suo respiro.
E tu che l'avevi maledetta, tu che volevi lasciartela alle spalle, ti volti all'improvviso e, suprema maledizione nella pienezza della sua carne, la ami con tutto te stesso e tutti i tuoi sogni, ma ancor più con tutta la sua luce, mentre esplode.
