Novadef {CARNAVAL}
Vi sarà sicuramente capitato di ascoltare qualche lavoro musicale che magari non ha attirato subito la vostra attenzione, ma poi vi scoprite a canticchiarlo sotto la doccia o mentre aspettate l'autobus.{CARNAVAL} è uno di quelli, un disco che parte un pò in sordina, ma lentamente... “prende”, e ci si accorge della validità dei brani, della bellezza di alcuni arrangiamenti, delle canzoni simili a ballate, sempre cantate con molto garbo da Federico Russo, autore anche dei testi, e ci si sente cullati da queste dolci note che aprono spazi immensi di fronte alla nostra immaginazione, praterie sconfinate dove è piacevole immergersi.
Non c'è un genere preciso, ma un insieme di vari stili che convivono armoniosamente, come l'Alternative Rock, l'Indi, il Pop, il Country-Folk e l'elettronica. Il titolo, come per i precedenti album, è stato preso da una raccolta di brani per pianoforte di Robert Shumann.
Le canzoni:
1) MUSIC IN MY HANDSEsprime tutta tensione di chi ha l'estro creativo e deve in qualche modo estrinsecarlo, “ ho una musica in testa” il ritornello molto esplicativo, come rimedio per fuggire dal malessere in cui viviamo oggi, quasi un mantra che ci liberi dal male.
2)TEN YEARS“Persi in una notte di luci che non accennano a spegnersi. Balliamo insieme, risucchiati nel rumore. Stiamo vivendo i giorni migliori della nostra vita senza averne scelta”, bellissimi versi che esprimono un pò la nostra considerazione della vita
3)STERILE“Non Cresce niente”, un invito al fare, a creare qualcosa di nuovo
4)CLOUDPessimistica ballata purtroppo molto realistica: “Pistole pronte a fare una strage e tutto è pronto per grandi cambiamenti”.
5)LEAD MY LIFE“Guida la mia vita” è un pò l'invocazione a qualcosa che possa liberarci da ciò che ci opprime.
6) WHITE FLAG“Bandiera Bianca“, resa completa di fronte di fronte ai sentimenti, mettersi a nudo di fronte a chi si tiene di più.
7) NEW GUMS“Questa roba è aggressiva. I Morlock si avvicinano”. I Morlock erano i mostri del film “La macchina del tempo“, che allevavano le future generazioni umane dando loro tutto ciò di cui avevano bisogno per poi cibarsene all'occasione, come si fa con il bestiame adesso, ed in effetti pensandoci bene siamo un pò anche noi allevati per finire in pasto a qualcuno o qualcosa.
8) IN THE CLOSET“In Clandestinità, di nascosto fammi viaggiare con te”, un messaggio di speranza per concludere con i sentimenti.
Federico Russo non solo ha cantato tutto l'EP, ma ha anche suonato il basso e le tastiere, ad eccezione di un paio di acustiche; invece tutte le parti di chitarra sono state lasciate in mano alla new entry Matteo Quiriconi, mentre Matteo Amoroso, primissimo batterista della band, ha ripreso il suo posto dopo un'assenza di quasi dieci anni.Federico si è anche occupato dell’ettronica e dei synth, chiedendo aiuto per un solo brano (“White Flag”) ad Antonio Maffei ( Maif Motenai).Ha anche scritto tutte le parti degli archi, facendole poi eseguire alle bravissime Ellie Young (collaboratrice di Titta Nesti) e Asita Fathi (Mandrake).
Infine ospite speciale, il cantautore Andrea Carboni, che ha messo la sua chitarra nel brano “New Gums”.
NOVADEAF
Il progetto Novadeaf nasce a Pisa nel 2004 dalla mente e dalla penna di Federico Russo. Dopo quattro anni passati a comporre e suonare dal vivo, la band esordisce nel 2008 con l'autoprodotto "The Youth Album". Nel 2012 pubblica per DreaminGorilla Records "Humoresque", album contenente il singolo "Man On Fire", vincitore del Premio Amnesty Emergenti 2012. {CARNAVAL}, il terzo capitolo discografico, vede infine la luce nell'Autunno 2015, rappresentando, rispetto ai due predecessori, un momento di innegabile evoluzione. Sciolta la formazione che lo aveva accompagnato per diversi anni, Federico ha approcciato l'album quasi come un progetto solista, scrivendo e arrangiando in prima persona tutti i brani. Per questo motivo, il nome Novadeaf, oggi più che mai, indica un ensemble mutevole di musicisti, capace di cimentarsi con i colori e le atmosfere più varie. Nel sound ricco e maturo del nuovo album, infatti, convivono, armoniosamente generi lontanissimi tra loro come l'alternative rock, il pop, il folk e l'elettronica.