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Nove giovani italiani su dieci vedono ormai l’espatrio come una necessità. E’ record. La presa d’atto nell’ultima ricerca del Rapporto Giovani, di cui pubblichiamo qui sotto il comunicato:
“Il 90% dei giovani italiani è convinto che andarsene dall’ Italia sia divenuta una vera e propria necessità per trovare adeguate opportunità di lavoro. Una presa d’atto legata al fatto che oggi l’Italia offre alle nuove generazioni opportunità sensibilmente inferiori a quelle degli altri Paesi sviluppati e difficilmente il divario verrà colmato nei prossimi tre anni. A ritenerlo è oltre il 70% degli intervistati.
E’ quanto emerge da un recente studio del Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it) sul tema “mobilità per studio e lavoro”.
Negli ultimi decenni l’Italia è diventata un paese di immigrazione con una continua crescita della popolazione di cittadinanza straniera. Al contempo è diventato, però, anche sempre più evidente il flusso di uscita, soprattutto di giovani italiani in cerca di un miglior futuro all’ estero.
I dati dell’indagine ci dicono che l’83,4% degli intervistati è disposto a cambiare città stabilmente per trovare migliori possibilità di lavoro e di questi ben il 61,1% – quindi per la prima volta ben oltre la maggioranza dei giovani – si dichiara disponibile a cercare lavoro all’ estero. E tra chi è disponibile ad andare all’ estero, oltre uno su tre sta concretamente valutando la possibilità di farlo entro il 2016.
Va in ogni caso considerato che nelle nuove generazioni è forte anche l’aspetto positivo della mobilità, ovvero quello di poter fare nuove esperienze e confrontarsi con altre culture, indicato dal 74,8% degli intervistati.
I paesi che i giovani italiani considerano più attrattivi come esperienza di lavoro (non necessariamente definitiva) sono nell’ ordine: Australia, USA e Regno Unito. Assieme raccolgono oltre la metà delle risposte (il 54,8%). Si tratta di paesi che oltre ad offrire buone occasioni hanno anche il vantaggio di avere l’inglese come lingua. Segue poi la Germania, paese che presenta una disoccupazione giovanile particolarmente bassa. A distanza Canada, Francia, Austria, Svizzera e Belgio. Bassa la percentuale di chi indica la Spagna (1,5%), attrattiva in passato ma colpita, con la crisi, da tassi di disoccupazione giovanile molto elevati”.
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