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“Novembre, andiamo”: di migrazioni di massa e autoprofezie

Creato il 15 novembre 2011 da Povna @povna

Probabilmente – pensa la ‘povna (con buona pace di D’Annunzio) – è tutta colpa di novembre. Visto che anche l’anno scorso, di questi tempi, si era trovata a dover aggeggiare, suo malgrado, tra piattaforme e blog. Fatto sta che capita che sulla home page del suo vecchio e amato splinder compaia, un giorno, l’annuncio che si chiude (per la verità: già dallo scorso giugno) a nuove iscrizioni e nuovi utenti. E fatto sta che – in un crescendo di passaparola da fare invidia alla descrizione della fama nell’Eneide (e senza che nessuna notizia ufficiale confermi) – gli utenti si convincano che la fine del mondo (informatica) è vicina. La ‘povna (che lo scorso novembre, appunto, ha avuto modo di girare un po’ per piattaforme – ed è consapevole che, nascesse alla vita dei blog adesso, splinder non lo sceglierebbe più) – resta comunque un po’ perplessa. Perché è occupata a fare altro, perché, dove è, sta comunque comoda, perché le fa fatica. Ma, soprattutto, perché giudica la vicenda un tantinino folle e, come è come non è, da brava S. Tommaso, non ci crede. Intendiamoci: che splinder sia stato venduto ad altri, e stia cambiando, è anche sotto i suoi occhi (prova ne siano i banner di pubblicità che, piano piano, là dove li noti poco o non li aspetti, iniziano a farsi strada). Nello stesso tempo continua a pensare che l’apocalisse informatica imminente (tutti, in base a una telefonata non dimostrata e buttata lì in una discussione da un utente, parlano del 24 novembre) sia, se non una vera e proprio bufala, del tutto campata in aria. La sua idea è dunque quella di attendere – cercando di remare contro a quella che le pare una strategia di pseudomarketing (con lo scopo di far alleggerire da sola, tramite automigrazione, la piattaforma prima del restyling, evitando il rischio di class action – e con l’occorrenza aumentando a bella posta il traffico su una zattera semiabbandonata) – e poi dedicarsi con calma alla questione (magari, effettivamente, traslocando) durante le vacanze di natale.
Capita però che, durante una domenica in cui splinder (come è già successo nei festivi) è lento, la preoccupazione collettiva lieviti velocemente in panico. E la ‘povna (immersa in altre faccende) si ritrovi, riaprendo il computer, le macerie di uno splinder ormai deserto, un lunedì pomeriggio, di ritorno da scuola.
L’immagine che le viene in mente, a questo punto, è quella di una profezia autoavverantesi. Oppure, per buttarla in economia storica, della crisi del ’29, con i correntisti che ritirano veloci i soldi, aumentando così il rischio di perdita di liquidità delle banche (e andando a portare il loro sasso, se pur piccolo, al crollo di Wall Street).
Tuttavia, a questo punto e suo malgrado, il dado è tratto: il panico ha ottenuto il suo effetto, perché una piattaforma vuota – da cui tutti sono fuggiti, o si stanno buttando velocemente in acqua – come è abbastanza ovvio, non funziona.
Dopo aver riflettuto (e provato, e bloccato url in mezzo mondo internettistico) – e dopo avere soprattutto, come è giusto quando devi fare un serio spostamento immobile, visitato con puntiglio diverse possibili dimore – la ‘povna (grazie all’aiuto di Viv e di questa piattaforma) decide di accasarsi qui , baracca, burattini e tutto (un luogo che l’ha attirata sempre, ma soprattutto, che le ha permesso di mantenere tutto il suo storico e pure lo stesso indirizzo – nonostante fosse parecchio tentata anche dalle sirene dello zio google e di blogspot).
Non le resta, a questo punto (come in ogni inaugurazione degna), che dare il benvenuto ai vecchi e ai nuovi amici, ringraziandoli. E dare il via alla festa. Nel frattempo lei – tra una scuola e una crisi di governo – cercherà di fare ordine, appendendo qua e là qualche decorazione utile, e svuotando, paziente, i vari scatoloni.



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