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Ed ecco in partenza un nuovo speciale targato "Il diario della Fenice"!
Ogni mese, a turno, io e la mia fantastica collaboratrice Emy (che scopre l'argomento di questo mese soltanto ora=D) vi proporremo tutta una serie di post dedicati all'argomento da noi scelto.
Questo mese parleremo di.. decadenza! ecco il banner che troverete in ogni post dedicato a questo tema:
Anzitutto, vorrei spiegarvi il perché della mia scelta. La decadenza è quel processo che porta al deterioramento di qualcosa che, un tempo, aveva la propria integrità. Non considero questo concetto come qualcosa di totalmente negativo anzi, spesso lo utilizzo con una accezione squisitamente positiva. Nella mia concezione - piuttosto romantica - di decadenza, ecco che questa arriva sempre come naturale compimento del destino umano: dopo la vita, dopo l'età dell'oro, al termine del viaggio.
Per "aprire le danze" ho scelto di rispolverare una vecchia rubrica del diario, "Le poesie del Mercoledì".
Quest'oggi ospiteremo Spleen di Baudelaire (Spleen #1 - I fiori del Male e tutte le poesie, Newton Compton), poesia pubblicata per la prima volta in "Le Messager de l'Assemblée" nel 1851.
Piovoso, irato contro l'intera città, rovescia a fiotti dall'urna un freddo tenebroso sui pallidi abitanti del vicino cimitero e la mortalità sui sobborghi avvolti dalla nebbia.
Il mio gatto, cercando un giaciglio sopra il pavimento, agita senza posa il corpo scabbioso e magro; l'anima d'un vecchio poeta vaga per la grondaia con la triste voce d'un fantasma freddoloso.
la campagna si lamenta e il ceppo affumicato accompagna in falsetto la pendola infreddata, mentre in un mazzo di carte dai lerci profumi,
fatale eredità d'una vecchia idropica, il bel fante di cuori e la donna di picche chiacchierano sinistri di defunti amori.
Ho scelto questa poesia perché Baudelaire, con le sue ambientazioni dark e prive di luce, rappresenta il mio concetto di decadenza: la fine della speranza, l'inizio della caduta, il cammino che si appresta alla sua fine. Ed anche, soprattutto, quella soffice malinconia che ci accompagna ogniqualvolta ricordiamo qualcosa sepolto nel nostro passato, concluso, lontano, irripetibile.
Ed ora passo la mano ad Emy! Buona giornata a tutti!