Jessica Brockmole
Jessica Brockmole ha vissuto per diversi anni in Scozia, dove, proprio come la protagonista del suo romanzo, ha scoperto quanto sia difficile mantenere un rapporto a distanza. Attualmente vive in Indiana insieme col marito e collabora come critica letteraria per l’Historical Book Review. Novemila giorni e una sola notte è il suo romanzo d’esordio e, prima ancora della sua pubblicazione, si è già imposto in tutto il mondo come un vero fenomeno editoriale.
Sito: Jessica Brockole
Pagina FB dell’autore: Jessica Brockole
Titolo: Novemila giorni e una sola notte
Autore: Jessica Brockmole (Traduttore Irene Annoni)
Serie: //
Edito da: Nord (Collana Narrativa Nord)
Prezzo: 16,00 € oppure 9,99 € in formato ebook
Genere: Fiction, romanzo epistolare, sentimentale, guerra
Pagine: 336 p.
Voto:
Trama: Cara figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l’anima. Se tu solo sapessi…
E invece Margaret non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato, limitandosi a mormorare «Il primo volume della mia vita è esaurito», mentre gli occhi le si velavano di malinconia. Eppure, adesso, quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l’unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa, così, improvvisamente, senza neppure una parola d’addio. Una lettera che è l’appassionata dichiarazione d’amore di uno studente americano, David, a una donna di nome Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa riuscirà infine a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla? Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell’umile casa di una giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto sorprendente. La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all’odio di spegnerla. La guidano verso un uomo orgoglioso, che ha sempre seguito la voce del suo cuore, che non si è mai piegato al destino. Le fanno scoprire un amore unico, profondo come l’oceano che divideva Elspeth e David, devastante come la tragedia che incombeva su di loro, eterno come i novemila giorni che sarebbero passati prima del loro incontro…
Salutato da critica e lettori come il libro-evento dell’anno, Novemila giorni e una sola notte è un inno struggente alla magia delle parole e alla forza di un amore così grande da superare il tempo e la lontananza. Perché se una lettera non è mai soltanto una lettera, un romanzo non è mai soltanto un romanzo. È lo specchio della nostra vita.
Recensione
di RoRò
Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non è mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono saturare l’anima.
Questo romanzo si legge tutto d’un fiato, soprattutto perché la scelta stilistica dell’autrice lo rende fluido e di facile lettura, si tratta infatti di un romanzo epistolare interamente basato sullo scambio di missive tra i personaggi.
Una poetessa che vive su un’isoletta sperduta della Scozia, Skye, riceve una lettera da un suo lettore che vive dall’altra parte dell’oceano, ad Urbana Illinois. Tra i due nasce una fitta corrispondenza puntuale e metodica. Elspeth è una giovane donna che vive in un luogo incantato e semplice, dove una natura incontaminata le ispira la sua poesia, è sposata ed ha una paura talmente radicata dell’acqua che non si è mai spostata dal luogo in cui è nata. David è un giovane studente che non sa cosa fare nella vita, ma è pieno di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco. I due continueranno a scriversi per anni, raccontandosi le loro piccole paure, condividendo le loro gioie e i loro dolori e senza accorgersene si scopriranno innamorati l’uno dell’altra. Nemmeno i numerosi ostacoli che si frappongono riusciranno a impedirgli di amarsi, non ci riuscirà né l’imminente guerra mondiale, che inevitabilmente li terrà lontani dalla loro corrispondenza puntuale, né la presenza di un marito, e nemmeno l’intera distesa d’acqua che separa Elspeth dalla terra ferma. Quando David parte per Londra, prima di arruolarsi come conducente delle autoambulanze sul fronte in Francia, Sue, salirà sul traghetto per conoscere l’uomo che ama.
Il primo volume della mia vita è esaurito.
Il romanzo si sviluppa attraverso la tenace ricostruzione che Margaret, la figlia di Sue, esattamente trent’anni dopo a cavallo della nuova guerra mondiale che sta dilaniando l’Europa, farà del passato di sua madre: un passato che riguarda lei stessa da vicino, perché non ha mai conosciuto il padre e la propria famiglia d’origine. Margaret scriverà agli zii e la nonna che non ha mai incontrato scoprendo, così, come la madre abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita, ben 9000 giorni, ad aspettare il suo David.
Per quanto io trovi romantica questa scelta epistolare, non sono riuscita a gustarmi a pieno una storia che, forse, raccontata in altra maniera sarebbe stata in grado di rendermi più partecipe delle emozioni dei personaggi. Prima di questa esperienza ci avevo provato anche con Le ho mai raccontato del vento del nord di Glattauer e il risultato era stato un terribile mal di testa; questo libro che, invece, tiene una compagnia piacevole per poche ore senza però lasciare un segno degno di nota, è il tipico romanzo che, quando qualcuno ti chiede se ti è piaciuto, la risposta non è né si né no, ma nì.