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Novità da Selinunte: il CAM e le indagini a Triscina

Creato il 26 luglio 2013 da Filelleni

Novità da Selinunte: il CAM e le indagini a Triscina

26/07/2013 di Redazione Filelleni

di Laura Danile

Grazie all'intervento della Fondazione Kepha Onlus ed al sostegno dei POR Sicilia (Programmi Operativi Regionali) proseguono le indagini archeologiche in una delle più estese necropoli di Selinunte,

Novità da Selinunte: il CAM e le indagini a Triscina
quella ubicata in contrada Manicalunga-Timpone Nero. L'area, situata a ovest della collina della Gaggera in località Triscina di Selinunte (Castelvetrano, Trapani), ha restituito moltissime tombe (sepolture a fossa, alla cappuccina, sarcofagi di terracotta, incinerazioni) databili tra il VI e il V secolo a.C.

Sarà così possibile delineare nel dettaglio la fisionomia delle necropoli di una delle più importanti città greche della Sicilia che, fondata verso la metà del VII secolo a.C. da coloni provenienti da Megara Hyblaea, per la sua posizione a stretto contatto con i territori dominati dai Cartaginesi e con le città elime (Segesta e Entella), fu a lungo un baluardo della grecità verso occidente.

La fondazione Kepha Onlus, non solo ha recentemente acquistato i terreni nei quali si eseguono gli scavi,

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ma ha anche provveduto a creare un grande Campus Archeologico Museale ( CAM) destinato a fornire l'area archeologica di un presidio scientifico permanente.

L'Ente polifunzionale sorge all'interno di un caseggiato rurale di interesse storico-artistico che, noto come baglio Case Calcara, che è stato interamente ristrutturato. Esso comprenderà un museo, nuovo per allestimento ed approccio espositivo, spazi destinati alla ricerca archeologica (laboratorio di restauro, alloggi, magazzini) ed ambienti finalizzati alla formazione (biblioteca, aule per laboratori didattici e lezioni).

Accanto all'area sarà inoltre predisposta una zona destinata allo

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scavo simulato che ospiterà la ricostruzione di una fornace per ceramica ed una zona per la molitura dei cereali, così che l'attività didattica e quella scientifica possano procedere in parallelo contribuendo alla valorizzazione di questo straordinario sito archeologico.


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