Di
Sigil ho già parlato molto spesso e ho anche già scritto
una guida al suo utilizzo. Siccome però alla metà di agosto è uscita in via definitiva la nuova versione (ossia la versione
0.4.0), potrebbe essere utile un aggiornamento della guida, per mostrare le novità introdotte. Non sono molte, va detto subito, ma la grafica è un poco cambiata e questo potrebbe cogliere alla sprovvista chi era abituato alla versione “vecchia”.Per intenderci, ecco cosa vediamo al primo lancio di
Sigil 0.4.0:
Noterete subito la nuova finestra che è stata aggiunta sulla destra. Quella finestra è riservata alla
TOC dei nostro
Epub, ossia all’
indice, che adesso NON è più accessibile con il tasto
F7. Molto più semplicemente, è già aperto di default e possiamo accedervi cliccando sulla finestra di destra... o anche solo guardandola, se non intendiamo modificarlo.Il menu in alto è rimasto pressoché identico, a parte la sparizione della voce “
TOC”, di cui ho appena parlato e che è appunto stata sostituita dalla finestra nello schermo principale. Al suo posto, troviamo la voce “
Split on SGF Chapter Markers”, che può essere richiamata col tasto
F6. A cosa serve? In pratica, a dividere il nostro Epub automaticamente in base ai capitoli che abbiamo indicato (usando gli
heading). Se abbiamo a che fare con un file molto grande, può essere più comodo che dividerlo a mano.
Nella colonna di sinistra, poi, sono state aggiunte altre due voci nella struttura dell’Epub su cui stiamo lavorando: due voci che erano già presenti, va detto, ma che adesso compaiono anche nella grafica, invece di restare nascoste. Si tratta appunto dei files
Content.opf e
toc.ncx: il secondo è il file dell’indice, mentre il primo è un elenco
di tutto ciò che è contenuto nel nostro Epub. Per ulteriori dettagli sulla
struttura di un Epub, vi rimando a un altro articolo, dedicato a questo argomento.
Ecco dunque come appare Sigil, quando apriamo un Epub:
Se clicchiamo sul titolo nella finestra della
Table Of Contents (nel nostro caso, “Proiettili del futuro”), si aprirà l’elenco dei vari capitoli e sottocapitoli, in un menu a discesa: potremo aprire il file corrispondente a ognuno di queste sezioni semplicemente cliccando sul loro nome. Questo ci dovrebbe facilitare anche la navigazione all'interno del nostro Epub, in fase di lavoro.Sotto alla finestra di destra, tra l’altro, notiamo anche il pulsante “
Generate TOC from headings”: se lo clicchiamo, potremo generare automaticamente l’indice del nostro Epub. Come sarà generato? In base a come abbiamo distribuito gli heading da
H1 a
H6: H1 dovrebbe esser utilizzato soltanto per il titolo del libro, H2 per i capitoli (o le sezioni, a seconda di come è strutturato), mentre gli altri, da H2 a H6, a scalare per le varie sottosezioni. Maggiori dettagli nel mio articolo su come creare un Epub usando questi programmi.
Nella finestra di sinistra, invece, troviamo di nuovo le solite cartelle, che ormai dovremmo aver imparato a conoscere. Nella cartella “
Text” si trovano i files che compongono lo EPub vero e proprio, ossia i capitoli del nostro libro. Nella cartella “
Styles” troviamo il fogli di stile CSS, ossia lo
stylesheet.css, che contiene le informazioni su come visualizzare lo Epub (informazioni destinate al lettore di Epub che utilizzeremo per aprirlo: non modificatele se non sapete cosa state facendo). Nella cartella “
Images” troveremo le eventuali immagini che compaiono nel nostro Epub, a partire dalla copertina. Nella cartella “
Fonts” troveremo gli eventuali font che abbiamo incorporato (se ne abbiamo incorporati, altrimenti sarà vuota come nel caso in esempio). “
Misc”, infine, è la cartella per i “vari ed eventuali” a sua volta molto spesso vuota.Veniamo dunque ai due nuovi files, che nelle versioni precedenti di Sigil non ci erano mostrati.Se clicchiamo “
toc.ncx”, potremo modificare direttamente il codice che compone il nostro indice e ci apparirà una schermata di questo tipo (dopo l’avvertimento di procedere soltanto se siamo esperti in questo):
Non capiamo nulla? Allora non tocchiamo nulla, ci risparmierà molti guai. Se invece il codice ci appare comprensibile e ne riconosciamo le varie componenti, allora potremo modificare “a mano” l’indice che Sigil ha generato.Stessa cosa per il file
Content.opf, che invece ci apparirà così:
Il file
Content.opf contiene un riferimento a tutto ciò che compare nel nostro Epub: i vari files in cui è diviso il testo e dove trovarli; le immagini e dove trovarle; i fonts e dove trovarli; e così via. Uno dei principali errori che riceveremo, effettuando lo
EPUBCheck, riguarderà proprio il file Content.opf, nel caso abbiamo aggiunto qualche pezzo al nostro Epub, senza segnalarlo in questa parte. Un ottimo motivo per lasciare che lo gestisca Sigil in automatico, invece di metterci le mani noi stessi.
Per il resto,
vale tutto quanto già detto a proposito di Sigil e di come usarlo per creare o modificare un Epub. La principale differenza è data appunto dal fatto che, con questa nuova versione, ci viene offerto un maggiore controllo su quanto stiamo facendo, oltre alla possibilità di trovare e mettere mano anche a quelle parti che, prima, potevamo raggiungere solo aprendo lo Epub come una normale cartella compressa. Una modifica che interesserà più gli “smanettoni” che non gli utenti normali, ma è sempre utile sapere cosa stia succedendo nel nostro lavoro.
P.S. come nota a margine, negli esempio utilizzo sempre Epub creati da me su testi scritti da me, così non ci sono problemi di copyright vari. Nell'improbabile caso in cui qualcuno dovesse essere interessato, anche solo per vivisezionarli, li può trovare nella sezione "
E-books".