Un romanzo che entra nella pelle con la dolcezza di una canzone d’amore.
Un feuilleton sofisticato e postmoderno, tra echi cinematografici noir e tentazioni melò.
Titolo: L’uomo sbagliato
Autore: Erica Arosio
Edito da: Dalai Editore
Prezzo: 16.00 €
Uscita: Marzo 2012
Genere: Narrativa, Adult
Pagine: 244 p.
Trama:
Un uomo e una donna che avrebbero potuto non incontrarsi mai e invece scivolano ineluttabilmente nella storia contro cui non puoi niente: quella che ti mozza il fiato, in cui l’eros slitta progressivamente nell’amore. Sullo sfondo, una Milano alto borghese, quella delle strade discrete e dei cortili nascosti “dove la ricchezza fa da barriera anche ai suoni e il frastuono del traffico non osa disturbare le case dove le tavole vengono apparecchiate con tovaglie antiche di lino e bicchieri di cristallo passati di madre in figlia”, una saga familiare in cui il potere economico si propaga per via femminile.
In casa Lanzone – Stucchi non importa che la discendenza sia diretta: da cinque generazioni la donna più forte e volitiva, quella che non teme di sporcarsi le mani con il potere e i suoi giochi, gestisce l’impresa di costruzioni di famiglia con polso inflessibile.
Finché Francesca, l’ultima delle eredi, non incontra Riccardo, spericolato e misterioso uomo d’affari del sud, “bello come un dio greco”: l’uomo sbagliato.
Sposato, come lei, e troppo diverso: per ambiente, storia, tradizioni, etica.
Fermarsi è difficile.
Impossibile.
Ogni volta sono lacrime, sofferenze, sesso, ma anche desiderio e grande amore.
E allora? Può essere solo una follia, una sbandata o una pausa rigenerante. Per quanto tempo, però, si potrà giocare mantenendo il controllo della partita?
Riccardo nasconde un segreto che Francesca non riesce a penetrare, lacerata fra la carne e gli obblighi di una casta che ha fatto sua. Intanto, i rispettivi mondi li reclamano.
“L’uomo sbagliato“ si apre con un prologo erotico e si chiude con una favola romantica, perché “l’amour physique est sans issue”, come canta Serge Gainsbourg nella canzone che apre il libro.
Musica e tessuto narrativo sfumano una nell’altro: dove non arrivano le parole, arrivano le canzoni.
Ogni capitolo è introdotto da un brano che ne suggerisce l’atmosfera. Perché, come diceva François Truffaut, “Le canzoni d’amore sono stupide; e più sono stupide, più sono vere”.
Erica Arosio
Erica Arosio, milanese, pariniana orgogliosa, laureata in Filosofia alla Statale di Milano, è giornalista del settimanale Gioia, dove si occupa di cultura e spettacolo.
Onnivora, smodata e appassionata spettatrice, è critico cinematografico e autrice di una biografia su Marilyn Monroe (Multiplo edizioni, 1989).
Ha collaborato a varie testate, fra cui La Repubblica, Il Giorno, Cineforum, Rockerilla, Segnocinema e a trasmissioni televisive e radiofoniche. Per molti anni ha curato la rubrica cinema di Radio Popolare.
Ha due figli che adora, Mimosa, 21 anni, e Leone, 18. Passerebbe la vita a viaggiare, incontrare persone e conoscere le loro storie. Lo ha fatto meno di quanto avrebbe voluto. Pensa, però, di avere ancora il tempo di rimediare.