Ricordate le polemiche per il prelievo forzoso di 150 euro mensili, imposto a fine anno, sulle buste paga degli insegnanti e del personale scolastico in genere?
L'8 gennaio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva ufficialmente annunciato che «gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti».
Il prelievo in busta era stato stabilito poco dopo lo scorso Natale. Con la nota nr. 157 del 27 dicembre, il Ministero dell'Economia e della Finanze aveva imposto, in applicazione del DPR 122/2013, il blocco retroattivo degli scatti di anzianità dei docenti ed il blocco del rinnovo dei CCNL.
La questione sarebbe stata paradossale: gli insegnati che avrebbero maturato, e percepito in busta, gli scatti di stipendio ottenuti grazie al decreto legge 122/2013 (firmato Enrico Letta) , avrebbero dovuto restituirlo, nonostante tale scatto di anzianità fosse già di per sé quello maturato (con un anno di ritardo a causa di un precedente blocco) nel 2012, differendo al 2014 l'effettivo aumento salariale.
Immediate le polemiche, anche da parte del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, ed il dietrofront del Governo, che si è affrettato a diramare una nota con cui si rinunciava al recupero degli scatti di anzianità.
Nel comunicato governativo si legge che «Per rendere esecutiva la decisione assunta dal Governo, il MIUR dovrà assumere gli atti necessari a determinare lo sblocco degli scatti di anzianità per l’anno 2012 secondo la procedura prevista dal DL 78/2010».
Quando il MIUR assumerà gli atti sopra menzionati non ci è dato sapere.
Il 13 gennaio, un ulteriore sviluppo: pur non toccando lo scatto di anzinità, per il personale scolastico lo stipendio di gennaio calerà comunque, dal momento che l'aumento già maturato non verrà conteggiato.
Lo comunica una nota della Presidenza del Consiglio:
«Con lo stipendio ordinario di gennaio è stata data applicazione al Dpr 122/2013 [Contenimento della spesa in materia di pubblico impiego N.D.R.] con blocco degli scatti di anzianità dal 2013 e recupero degli eventuali debiti per un importo massimo mensile di 150 euro lordi.
Come da disposizioni concordate tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è sospesa l’attività di recupero e l’importo di 150 euro lordi verrà rimborsato con esigibilità contestuale a quella dello stipendio ordinario in pagamento nel mese di gennaio 2014.
Per quanto riguarda il 2014, il pagamento degli scatti potrà essere assicurato a seguito delle decisioni che verranno assunte nel prossimo Consiglio dei ministri per gli insegnanti che ne abbiano beneficiato nell’anno 2013».
In parole povere, il Governo fa sapere che, nonostante il dietrofront e nonostante l'intangibilità dei 150 euro, le disposizioni normative restano e che i tagli, da qualche parte, andranno fatti. Saranno ancora tagli al fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa, quel tesoretto a cui hanno indebitamente attinto sia Monti che Berlusconi per "mettere una pezza" sulla questione scatti bloccati?
Con gli stipendi fermi dal 2009 e le retribuzioni, a parità di potere d'acquisto, più basse d'Europa, definire una "bomba ad orologeria" la manovra governativa, come ha scritto Repubblica, è quantomai appropriato.
Si rimanda quindi ad una futura riunione del Consiglio dei Ministri per decidere in merito.
La redazione di Proposta Lavoro, da sempre attenta al mondo dell'insegnamento, si terrà in costante aggiornamento per comunicare ogni sviluppo non appena ne avrà notizia.