L’Italia, nonostante il potenziale energetico e le nuove normative sulla classificazione energetica degli edifici, viene spesso frenata dal quadro normativo incerto e confuso anche in fatto di efficienza energetica in edilizia.
Da un rapporto diffuso da Navigant Research, il mercato europeo, già considerevole, è destinato a crescere nel futuro.
Si viene a conoscenza che per il giro d’affari del settore, comprendente anche la fornitura di prodotti e servizi, è previsto il raddoppio nei prossimi dieci anni, dai 41 miliardi di euro del 2014 agli 81 previsti per il 2023, con un +7,7% anno.
Tale incremento sarà dovuto ad una richiesta maggiore di:
- illuminazione efficiente a Led;
- aria condizionata;
- automazione;
- tecnologie di gestione energetica.
Miglioreranno anche le utility basate sul modello Esco, dove si conta di passare da un fatturato di 2,1 miliardi di euro a 3,1 miliardi del 2023.
Migliorare i rendimenti degli edifici sta diventando una necessità anche in Europa grazie al supporto dalla direttiva EPBD sul rendimento energetico in edilizia.
Tale direttiva prevede la costruzione di stabili a “energia quasi zero” entro il 2021 e 2019 per gli edifici pubblici, un obiettivo importante ma che ancora una volta dividerà l’Europa in due.
L’Italia, inoltre, ha recentemente ratificato la direttiva sull’efficienza energetica (EED).
Queste normative sono tra le più severe al mondo e la loro applicazione rappresenta una fonte di preoccupazione in quanto i singoli Stati membri sono chiamati a redigere una legislazione a livello nazionale.