Magazine Ecologia e Ambiente

Nucleare in Italia per sopravvivere

Creato il 10 gennaio 2011 da Lorenzo_gigliotto

“Nucleare in Italia per sopravvivere”. È questo il titolo di un pezzo pubblicato sabato sul quotidiano Libertà. Secondo il nuovo direttore della ex centrale atomica di Caorso (avete presente ‘Arturo’?), Emilio Macci, il nucleare servirebbe per sopravvivere. Non è un bel pensiero, al primo impatto: vederla come una questione vitale… leggendo l’intervista, Macci spiega il senso delle sue parole; che direi si possono riassumere così: qualche decennio fa nessuno immaginava che potessero affacciarsi al trampolino di un vertiginoso sviluppo due paesi come la Cina e l’India. Due nazioni forse troppo a lungo sottovalutate, snobbate, ignorate; nel senso di ‘non conosciute’. Ebbene, oggi si tratta di due realtà che viaggiano sparate verso l’alto, spinte da una popolazione numerosa quanto laboriosa e da una crescita economica e demografica (ufficiale, almeno) spaventose. Sono sempre di più, sono sempre più ricchi (mediamente). Si diceva (si dice) che sono i due paesi che più inquinano perché hanno moltissime centrali a carbone, da cui ricavano energia per lo sviluppo industriale. E siccome vi si arricchiscono non intendono rinunciarvi, né abbassare le emissioni di CO2 conseguenti. Chi lo farebbe, d’altronde, se da povero stesse diventando ricco? Eppure, questo è un dato che bisognerebbe già cominciare a rivedere, dato che entrambi i paesi stanno già puntando sul nucleare.. è un fatto che anche la loro progressione tecnologica è più veloce e più vertiginosa della media. Presto sarà anche la più virtuosa. Tutto questo per dire che nessuno immaginava l’epifania di queste due potenze emergenti, né la conseguente corsa allo sviluppo. Non dimentichiamo che più ricchezza significa più consumi e più industrializzazione, più urbanizzazione e via dicendo. Tutte cose che richiedono energia. Senza, il mondo, quel mondo, non si muove. Ecco perché Macci sostiene la necessità del ricorso al nucleare. Perché con questi nuovi player in campo, e con la ricchezza che producono, ora e ancor di più in futuro, l’energia sarà sempre più richiesta, sempre più necessaria. E senza nucleare, piaccia o no, si finirà presto tutti quanti sotto scacco. Chi lo avrà, manterrà ricchezza, crescita, consumi e tenore. Chi non lo avrà, non potrà sopravvivere (in quei termini, s’intende). E dovrà cedere la corona di paese ricco e avanzato a chi, in tempi magri, ha guardato al futuro e alle necessità mentre altri gozzovigliavano e si beavano di una benessere che non erano attrezzati per sostenere nel lungo periodo. La scia funziona così: se la prendi in tempo, vai come un razzo; se non la prendi… resti indietro e gli altri li vedrai col binocolo. Il nucleare è la nostra scia: l’abbiamo mancata al giro precedente. Per nostra legittima scelta. Prendiamola ora, subito. O resteremo veramente indietro. Non è troppo tardi. Ma lo sarà presto.



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